La sana laicità. I cattolici a servizio del bene comune

a cura della redazione

 ‘I cristiani hanno un apporto originale e necessario da portare alla vita sociale e politica, hanno l’onore e l’onere di ricordare a tutti chi è l’uomo, quali sono i suoi principi costitutivi, la necessità dell’etica, il suo fondamento trascendente, la via aurea dell’autentica giustizia e del bene comune’. Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco nell’omelia che ha pronunciato nella Cattedrale di Genova in occasione della festa di San Lorenzo. Dopo aver ricordato che ‘la fede cristiana non attenta in nessun modo alla vita sociale’, il porporato ha poi affermato che ‘il mondo cattolico rappresenta per la società un vivaio di valori, energie ed esperienze consolidate, che continuerà a mettere a disposizione del Paese’. Inoltre, tale patrimonio ‘non può essere dilapidato da nessuno, né dissolto per ignavia o per utopistiche sintesi e contaminazioni’ anzi, ‘le molteplici aggregazioni laicali cattoliche o ispirate cristianamente, le Parrocchie e molte altre realtà, sono un popolo sempre più attento alla vita sociale e politica, anche se nell’agone pubblico vengono a volte liquidate come minoranze sparute e smarrite’. ‘Ma ‘ ha affermato l’arcivescovo di ‘ così non è e non sarà’. Nella sua omelia incentrata sul tema della ‘Sana laicità’, il cardinale ha quindi concluso la sua riflessione ricordando che ‘San Lorenzo, rifiutando di consegnare i beni della Chiesa e presentando all’Imperatore i poveri come i suoi veri tesori, ricordava alla società di allora, e ricorda alla società di oggi, la dignità intangibile di ogni uomo, dignità senza la quale non esiste società giusta’.

La fede esigenza primaria dell’uomo. All’inizio dell’omelia, l’arcivescovo ha ricordato brevemente la storia del martirio di San Lorenzo che ‘fu ucciso dall’Imperatore Valeriano’ che ‘voleva rapinare la Chiesa dei beni che servivano alla sua missione e al sostengo dei poveri’ ma, siccome ‘Lorenzo non li consegnò, per questo fu bruciato vivo’. L’imperatore pensava di aver posto fine alla questione ma, dal martirio di San Lorenzo, ‘nacquero nuovi cristiani, e la fede crebbe in bellezza e forza’. ‘Sempre, nei secoli ‘ ha proseguito il porporato ‘ quando la persecuzione si scatena contro la Chiesa, sia in modi brutali e manifesti, sia in forma di lusinghe sorridenti, e la fede sembra destinata a soccombere, in realtà essa vive. Pur nella clandestinità, la linfa del Vangelo ha irrigato le anime, e anche oggi, in diverse parti del mondo, i cristiani sono perseguitati e uccisi in spregio di quella libertà religiosa che pur viene proclamata nelle carte internazionali e nei consessi dei Popoli’. Questo perché la fede ‘è esigenza primaria della dignità dell’uomo e pietra angolare nell’edificio dei diritti umani’.

La Chiesa al servizio dell’uomo. Ma perché continuano le persecuzioni, ha domandato il porporato. Forse perché ‘i cristiani sono pericolosi alla società civile, oppure perché la loro visione religiosa costituisce un ostacolo o, peggio, un pericolo per la collettività che oggi è multiforme e policulturale?’. Per rispondere basta considerare ‘duemila anni di storia’ nei quali ‘si resta impressionati dalle innumerevoli opere di carità e di promozione umana a cui la Chiesa, ovunque nel mondo, con grandi sacrifici ha dato vita con l’unico scopo di dare sollievo a tante sofferenze, e di elevare moralmente e culturalmente i singoli e le società’. ‘La Chiesa ‘ ha proseguito ‘ non nutre aspettative mondane, né pretende privilegi per suoi particolari interessi; ma riconoscere questa storia e poterla continuare in pace, appartiene alla semplice giustizia e, se vogliamo, all’onestà intellettuale della storia’.

La trascendenza fondamento dell’etica. cardinale ha poi ricordato che l’uomo è finito ma anela all’infinito. Per questo, ‘quando il messaggio di Cristo viene accolto, o almeno considerato, l’intera comunità civile si fa più responsabile dell’uomo nella sua interezza’ e ‘lo Stato, che ha come scopo la giustizia, è sollecitato ad avere una visione non parziale dell’uomo-cittadino, è spinto a perseguire un’azione politica coerente con la verità della persona nelle sue esigenze fisiche e religiose’. ‘L’uomo ‘ ha aggiunto ‘ è aperto a Dio, richiede pane e lavoro ma anche cultura e riposo, famiglia stabile e salvaguardata ma anche partecipazione alla vita sociale e politica, reciprocità e doveri insieme a rispetto e diritti nella linea non tanto dei desideri quanto della natura umana’. Inoltre, ‘la comunità politica e la Chiesa, anche se sono autonome nel proprio ambito, sono entrambe, seppure a titolo diverso, al servizio delle stesse persone e del loro bene’. Inoltre, ‘la dignità integrale della persona viene rivelata e garantita in modo eminente dalla fede cristiana’ perché ‘nel Vangelo si esprime forte e chiaro anche il richiamo alla necessaria moralità di ogni azione personale e pubblica’ ed ‘è nella dimensione religiosa che l’uomo può trovare di fatto il fondamento ultimo dei riferimenti etici universali