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Ddl Zan: card. Parolin a Vatican news, “non è stata un’ingerenza”, “concordo pienamente con Draghi”

24 giugno 2021

parolin

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“Non è stata un’ingerenza. Lo Stato italiano è laico, non è uno Stato confessionale, come ha ribadito il Presidente del Consiglio”. Lo spiega il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, intervistato da Andrea Tornielli su Vatican news. “Concordo pienamente con il Presidente Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano”, dichiara Parolin: “Per questo si è scelto lo strumento della Nota Verbale, che è il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali. Al tempo stesso ho apprezzato il richiamo fatto dal Presidente del Consiglio al rispetto dei principi costituzionali e agli impegni internazionali. In questo ambito vige un principio fondamentale, quello per cui pacta sunt servanda.

È su questo sfondo che con la Nota Verbale ci siamo limitati a richiamare il testo delle disposizioni principali dell’Accordo con lo Stato italiano, che potrebbero essere intaccate”. “Lo abbiamo fatto – precisa il porporato – in un rapporto di leale collaborazione e oserei dire di amicizia che ha caratterizzato e caratterizza le nostre relazioni”. Parolin fa inoltre notare che “fino ad ora il tema concordatario non era stato considerato in modo esplicito nel dibattito sulla legge. La Nota Verbale ha voluto richiamare l’attenzione su questo punto, che non può essere dimenticato. Come è stato anche fatto presente da qualcuno dei commentatori, il tema della libertà di opinione non riguarda soltanto i cattolici, ma tutte le persone, toccando quello che il Concilio Vaticano II definisce come il ‘sacrario’ della coscienza”.

“La Conferenza episcopale italiana ha fatto tutto il possibile per far presenti le obiezioni al disegno di legge”. A farlo presente è sempre il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, intervistato da Andrea Tornielli su Vatican News in merito al ddl Zan. “Ci sono state due dichiarazioni in proposito e il quotidiano dei cattolici italiani, Avvenire, ha seguito con molta attenzione il dibattito”, ricorda il porporato, che prosegue: “Anche la Cei, con la quale c’è piena continuità di vedute e di azione, non ha chiesto di bloccare la legge, ma ha suggerito delle modifiche. Così anche la Nota Verbale, si conclude con la richiesta di una diversa ‘modulazione’ del testo. Discutere è sempre lecito”.

Agensir