Il coraggio di cambiare

Onofrio Losito

Passata la tornata elettorale i timori di un’esito dalla difficile governabilità si sono purtroppo manifestati rendendo estremamente difficile la composizione del futuro governo della nostra amata nazione.

Complice una odiosa legge elettorale (di fatto sempre ben accetta da tutti i partiti politici) ci troviamo un parlamento certamente più giovane e con maggiore presenza femminile del precedente, con schieramenti politici difficilmente amalgamabili e quindi di fatto pressoché bloccato. Il primo elemento che balza agli occhi è la scarsa affluenza dei cittadini italiani al voto (Molfetta 64.5%, Ruvo 71.1%, Giovinazzo 69.9%, Terlizzi 69.1%) rispetto a quella avuta alle passate politiche del 2008 (Molfetta 80.8%, Ruvo 75.6%, Giovinazzo 73.4%, Terlizzi 84.0%) a cui è seguito un forte calo delle preferenze attribuite a tutti partiti ‘tradizionali’. In diocesi, pur con una complessiva leggera prevalenza del centrosinistra sul centrodestra (Molfetta voti CD: 9.635, voti CS: 9.661; Ruvo voti CD: 4.177, voti CS: 3.757; Giovinazzo voti CD: 2.865,voti CS: 4.323, Terlizzi voti CD: 4.641 ,voti CS: 4.230), il calo è risultato essere almeno per i due maggiori partiti tradizionali dell’ordine del 40-45% per il PD (Molfetta – 4842 voti, Ruvo -2146 voti, Giovinazzo – 2062 voti, Terlizzi – 3318 voti) e del 50-60% per il PDL (Molfetta -9186 voti, Ruvo -2480 voti, Giovinazzo – 2506, Terlizzi – 3222 voti).

Una chiara bocciatura quindi delle politiche attuate da tutti i partiti tradizionali. Di contro si è manifestato un’enorme consenso del Movimento 5 Stelle che anche nella nostra diocesi si è attestato come seconda o terza forza politica cittadina. Un semplice voto di protesta contro l’immobilismo, il malaffare, la corruzione, l’egoismo e l’immoralità di partiti e politici che negli ultimi decenni hanno costituito la cronaca della vita italiana? Forse. Tra le preferenze espresse dagli elettori, è evidente che oltre al cosiddetto ‘zoccolo duro’ di persone che esprimono il proprio consenso negli schieramenti ‘tradizionali’ per ideologia, per tornaconto personale o per denaro, vi sono quelle che esprimono il loro consenso dettato dalla disperata ricerca del modo in cui riuscire finalmente a mutare lo stato delle cose: di uno strumento, di un’idea, di un varco. Persone che nell’arco degli anni di volta in volta hanno guardato con simpatia al Partito radicale, hanno sperato in Craxi, si sono schierate con le iniziative referendarie di Mario Segni, hanno cercato di capire le ragioni della Lega, hanno puntato inizialmente su Berlusconi. Quest’Italia spesso stanca, disillusa rabbiosa adesso ha fatto un’apertura di credito a Grillo, pur vedendone benissimo limiti e contraddizioni, ma nella speranza di un rivoluzionario cambiamento della nostra società. Un’Italia del cambiamento, irrequieta, sempre divisa, destinata regolarmente a vedere le sue speranze deluse per mille motivi, tra cui non da ultimo l’inadeguatezza dei partiti e degli uomini cui è stata fin qui costretta ad affidarsi, che di rado hanno saputo intercettare le esigenze reali della gente attraverso programmi politici semplici da comprendere ma dalla sicura efficacia realizzativa. Accadrà ancora anche con Grillo?

Noi continuiamo a rimarcare la necessità di politiche a servizio del bene dell’uomo della sua dignità che partano innanzitutto ed in modo prioritario dalla complessa questione della precarietà e dell’assenza del lavoro. Continuiamo a credere che giustizia sociale e fiscale, rispetto della vita in ogni condizione, attenzione alle famiglie, lotta alla corruzione, alla delinquenza comune e mafiosa, all’evasione fiscale, sono i presupposti reali per una pacifico esercizio di convivenza civile. Continuiamo a credere che snellimento della burocrazia, riduzione dei costi della politica, riforme istituzionali, innovazione, potenziamento dell’istruzione, della ricerca scientifica e tecnologica, compatibili con la salvaguardia del creato, sono chiavi di volta per ammodernare e rigenerare un paese. In Italia ci sono tutte le potenzialità per invertire la rotta per riprendersi da un decadimento etico morale e culturale che considera prassi il carrierismo sfrenato, la superficialità, la raccomandazione, la tangente, la lobby, il proprio tornaconto, i facili costumi.

É un’opera di cambiamento che ci vede coinvolti tutti in modo indistinto attraverso un atto di grande coraggio che parte dal vivere con maggiore responsabilità il proprio vissuto quotidiano. Basta volerlo per davvero! Mi piace pensare che anche i palazzi della politica a Roma possano beneficiare della presenza dello Spirito Santo che illumina i cardinali riuniti nella Sistina, perchè possa sostenere e incoraggiare una convergenza sul bene del paese A noi spetta una seria riflessione. Ce n’è veramente bisogno!