Luce e Vita - Testimoni

L’omelia, la diocesi, la parrocchia, l’AC, la scuola… per dire di Tonia Angione

22 gennaio 2022

Forte commozione ha suscitato la morte inattesa di Tonia Angione, amabile persona della parrocchia San Domenico di Molfetta, poliedrica presenza capace di tessere relazioni e orientare positivamente e concretamente processi di partecipazione a livello ecclesiale e sociale.
Il Vicario generale don Raffaele Tatulli, a nome del Vescovo e dell’intera comunità diocesana, ha ringraziato Tonia per quanto ha fatto per la Chiesa locale, ancor più durante l’episcopato di don Tonino, nei diversi incarichi diocesani in AC e nel Consiglio pastorale diocesano; ma soprattutto ha ringraziato l’amica di tante esperienze vissute insieme negli anni della gioventù.
Riportiamo di seguito l’omelia funebre di don Silvio Bruno, parroco di San Domenico; il saluto di Tommaso Amato, attuale vicepresidente diocesano AC per il settore adulti e presidente diocesano che scelse Tonia come segretaria; il saluto di Susanna M.de Candia a nome della parrocchia San Domenico e quello di alcune ex alunne alla scuola “V.Valente”, nonchè il link al video del funerale.

Omelia del parroco don Silvio Bruno
L’inizio del ʿdiscorso della montagnaʾ, che contempla le beatitudini pronunciate nel Vangelo di Luca, esprime a pieno il significato di chi sono i cittadini del Regno, inaugurato  dall’evento salvifico di Cristo e qual è la loro condizione.
La beatitudine è propria dell’uomo realizzato che si sforza di conformarsi all’immagine di Gesù nostro Maestro, facendoci fare esperienza della nostra identità in un contesto fraterno ed ecclesiale e libero dall’inautenticità, dalla menzogna e dal fallimento. Costituisce, il Vangelo delle Beatitudini, una vera e propria regola di vita.
È proprio sulla base di questa verità di fede che ho pensato, carissima Tonia, a questa Parola, associandola proprio alla tua persona. Questo perché tu realmente ti sei impegnata a farlo. Nella tua esistenza hai sempre stilato una regola di vita che ha dato la possibilità di realizzare in pienezza il tuo Battesimo, testimoniato da un autentico impegno.
Un vissuto che oggi è qui nella presenza fisica dei tanti che hai incrociato lungo i sentieri della storia. Una storia che è fatta prima di tutto di volti, di relazioni, di progetti, di impegno ecclesiale, politico, sociale, nella scuola, per i più bisognosi: insomma, una storia fatta tutta di umanità!
Ed è in questa storia che hai annunciato le beatitudini, che come ben sappiamo capovolgono con una carica eversiva il mondo.
E tu Tonia, sei stata sempre eversiva in tutto. A partire dalla tua personalità hai saputo mostrare il desiderio al cambiamento che si è concretizzato in parole e gesti, che hanno lasciato il segno e lo lasceranno per sempre.
Le tante attestazioni di stima e di bene che in queste ultime ore, dopo la triste notizia che ti eri fisicamente separata da noi, sono state scritte su di te, sono quei tasselli che compongono questo bellissimo mosaico, che ci parla di beatitudini, di novità di vita, di cambiamento.
Questo modo di avere come riferimento le beatitudini lo hai sicuramente imparato dalla “spinta” di santità di don Tonino Bello, profeta delle beatitudini dei nostri tempi, alla cui scuola ti sei formata. Ogni volta che intervenivi, quasi sempre esclamavi: come diceva don Tonino…
Questo ha fatto di te una donna forte, audace, coraggiosa, spesso insistente, dandoti la possibilità di esprimerti al meglio, esaltando così la dimensione, direi sacra, di un laicato attivo, secondo la scuola di papa Francesco.
Oggi raccogliamo una eredità che hai investito in Azione Cattolica, in parrocchia, a scuola, nella tua famiglia, nei contesti di questa nostra città di Molfetta. Una eredità che siamo chiamati non solo a conservare nello scrigno dei nostri ricordi nostalgici, ma soprattutto a coltivarla.
Come sempre, Tonia, anche oggi ci lasci un bell’impegno, quello di continuare a portare avanti ciò che sei stata capace di insegnarci, ricordandoci che solo se ci sforzeremo a coltivarlo, dimostreremo di volerti realmente bene.
Grazie di tutto! Per i tuoi sorrisi, per l’incoraggiamento, per la tua familiarità e il tuo impegno, per la tua preziosa e attenta collaborazione. Grazie anche per i tuoi rimproveri e anche le tue urla.
Nella prima lettura da Giobbe abbiamo ascoltato che «Dopo che questa mia pelle sarà stata strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro.»
Anche tu, Tonia, da oggi libera dalla carne umana che ti ha fatto intravedere il Signore nelle trame della storia e dei fratelli, soprattutto la carne ferita, e in questi ultimi mesi nella tua carne sofferente, ora libera puoi finalmente contemplare il Risorto in tutta la sua luce pasquale.
Questa luce che, insieme a quella di tanti nostri testimoni, rende più visibile la strada della santità che tutti siamo chiamati a seguire.

Saluto di Tommaso Amato
Carissima Tonia,
raccontare di te, del tuo mondo significa raccontare almeno cinquant’anni di storia della comunità ecclesiale diocesana, intrecciata con quella della comunità civile. La tua presenza è stata sempre evidente, nell’una e nell’altra.
Una presenza schietta, positiva, propositiva la tua, e di servizio disinteressato e totale, coniugando intelligenza e buon cuore.
Una presenza di qualità, un impegno operoso e concreto nella scuola, dove hai espresso la tua professionalità e dedizione alla cura di intere generazioni di bambini, ma anche alla promozione di modi nuovi, altri, di “fare” ed essere scuola.
Nella tua parrocchia, dove hai instancabilmente lavorato accanto ai giovani, per la loro formazione e sui mille versanti della carità, da samaritano dell’ora dopo, ma anche dell’ora prima, nel promuovere strutture, possibilità di aiuto, realtà di riscatto sociale, sempre all’insegna della concretezza, nel tuo quartiere, dove la credibilità passa per l’accompagnamento quotidiano, in silenzio e senza fronzoli e in città, fino a quando hai potuto, lavorando senza sosta, con entusiasmo, per l’AIL (Associazione contro le leucemie) e infine per la realtà del Social Market Solidale.
Sei stata tra i Soci Fondatori dell’Associazione Regaliamoci un Sorriso ed instancabile volontaria, dalla prima ora, sempre attivamente presente nel servizio verso i poveri, verso gli ultimi. Infatti tanti di loro chiedevano proprio di te, volevano parlare con la “signora Tonia”.
Tutti noi siamo stati sempre colpiti di quanto fossi capace di trascinare le persone a fare del bene insieme a te! Eri una generatrice di amore, di altruismo, sempre solare e pronta a disinnescare ogni tensione o stanchezza col tuo grande sorriso!
E poi una presenza di qualità nella nostra diocesi e nella nostra Azione Cattolica, un’appartenenza amata, sempre difesa contro tutto e tutti, orgogliosamente dichiarata.
Non si può separare la figura di Tonia dall’AC!
Dalla prima metà degli anni settanta hai contribuito insieme a noi, un gruppetto di allora giovani, a plasmare l’identità e a promuovere l’Azione Cattolica del dopo Concilio, del nuovo statuto… l’AC di Vittorio Bachelet.
Ti ho ritrovata, anzi scelta, al mio fianco come segretaria diocesana dopo l’unificazione dell’AC in diocesi. Sei diventata LA SEGRETARIA: dapprima dell’AC, poi del Consiglio Pastorale diocesano e dopo del Social Market.
Quante belle esperienze insieme, i convegni, i campi scuola, il mega incontro del centenario dell’AC diocesana… e poi la quotidianità associativa al centro diocesano che era diventata la nostra seconda casa, quella luce sempre accesa come un faro per la nostra Associazione. Ed è per questo che con la nostra Presidente Nunzia Di Terlizzi si sta pensando di intitolare alla tua persona il centro diocesano.
Quante serate a lavorare per stampare e allestire FILO DIRETTO e a volte si faceva tardi per aspettare il rientro del nostro don Tonino, per salutarlo e qualche volta per farci invitare su da lui per condividere un boccone e, in ultimo, quella notte in cui abbiamo vegliato, chiusi in Cattedrale, il nostro amato Vescovo don Tonino Bello prima del giorno del suo funerale.
Per l’Azione Cattolica ti sei spesa come pochi, dedicandoti giorno e notte, provvedendo ad ogni necessità organizzativa e soprattutto ti sei spesa umanamente, con estrema disponibilità, tanto da diventare amica e confidente di tutti, dei giovani e degli adulti, punto di riferimento continuo per coloro che in AC sono cresciuti e continuano a crescere.
Tutti hanno potuto incontrarti e portano nel cuore il ricordo indelebile della tua allegria contagiosa, delle tue veraci arrabbiature, dei tuoi fermi “Non sono d’accordo” e della fierezza del tuo carattere, della gentilezza d’animo e dei sorrisi d’intesa, della incredibile generosità e della vicinanza sincera, spontanea, vera ad ognuno.
Ognuno di noi porta un pezzetto di te dentro e in queste ore a nostro modo condividiamo questo pezzetto, a comporre il puzzle di una donna straordinaria nella sua autentica e bellissima umanità…
Ciao, Tonia. Salutaci gli amici che ci precedono e seguici da lassù, con la benevolenza e la pazienza di sempre e soprattutto continua a sorriderci e a volerci bene. Arrivederci Tonia…

Tommaso Amato

Saluto del Consiglio parrocchiale di AC
Ciao Tonia,
quindi ci hai fregato! Ci hai lasciato così: con le parole sospese, i ricordi affollati, il misto tra lacrime e risate, a ripensare a certe tue reazioni, risposte, esortazioni.
Una donna di peso in tutti i sensi – nelle riflessioni, nelle proposte, nel modo di fare… ci scherziamo su, perché tanto non te la prendevi e magari sghignazzi pure ora.
Dicevamo, una donna di peso ma mai un peso per nessuno, che era così difficile dirti un ʿnoʾ, però qualche volta ci è capitato.
Presente e mai presenzialista. Impegnata, indaffarata eppure capace di esserci per tutto e tutti. Ecco perché il ritardo ti infastidiva: il tempo è prezioso, non si può sprecare. Piuttosto, si deve dedicare a qualcuno o qualcosa che includa anche gli altri e l’Altro.
«Non so fare niente, fate voi che siete più bravi!» e, però, eri sempre tu che lanciavi idee, trovavi soluzioni, alternative, possibilità. Un fiume in piena. Su più fronti, tutti ben curati. Come facevi? Bo! Altro che le organizzatrici di eventi… progettista, manovale, regista, trasportatrice, receptionist… tutto tu!
Se è vero che l’amore non è bello se non è litigarello, quello che hai avuto per la nostra comunità è stato enorme e profondamente vero. Così viscerale da non risparmiarti “bili” e necessarie distanze, per poi tornare carica di fiducia, più forte per le delusioni elaborate e con una fede da testimoniare in ogni caso.
Nel consiglio di Ac di cui sei ancora parte ci sono i frutti che col tempo abbiamo potuto raccogliere, da quando don Franco ti affidò 4 giovanissimi disorientati per “iniziarli” all’esperienza più significativa: essere educatori.
Non siamo per niente perfetti e al momento abbiamo delle crepe, ma proveremo a rifarci a te, che nonostante alcune amarezze sei stata faro e punto di riferimento.
E casa tua una specie di succursale della parrocchia, un porto sicuro e accogliente, un laboratorio, uno scrigno in cui custodire i pensieri più intimi, certe lacrime, i dispiaceri più personali, con te pronta ad ascoltare e incoraggiare, si trattasse della parrocchia o della vita o delle amicizie.
Ci hai tenuti connessi, perché sapevi tenere i fili e le fila, anche quando la tosse per le sigarette ti interrompeva ma tu continuavi imperterrita a pronunciare frasi e portare avanti discorsi.
Tonia mo ci fermiamo, che già non è semplice. Ti cercheremo su quel balcone, che a vederti ci sentivamo sicuri.
«Vieni, io qua sto!» e «chiudi il portone!» adesso puoi dirlo a tutti gli abitanti del Cielo.
Qualche amico ce l’hai già e qualche angelo o riabbraccerai.
Ah, facci sapere se l’omelia di don Silvio ti è piaciuta. Se no, rimproveralo pure ora.

Con affetto immenso

Il Consiglio parrocchiale di Ac
Martino, Anna Grazia, Susanna, Marco, Michela, Alba, Serena, don Silvio

 

Saluto di alcune ex alunne (letto durante la veglia del 21 gennaio)
Rimane fissa nei nostri pensieri l’immagine di una Maestra severa, rigorosa, attenta. Attenta a farci crescere, a camminare insieme e non lasciare nessuno di noi indietro.
Premurosa, generosa, propositiva e promotrice sempre di nuove idee e iniziative.
Guida preziosa, rassicurante e materna.
Tante sono le volte in cui ci siamo perse nei tuoi abbracci, sorrisi e parole cariche di affetto e così energiche. Ti saremo sempre riconoscenti per averci insegnato l’altruismo, la caparbietà e l’instancabile voglia di migliorarsi e la passione per lo studio.
Inconfondibile e inimitabile la tua richiesta giornaliera di caffè, rigorosamente senza zucchero. Era un momento unico, speciale per noi alunne. Era il nostro momento preferito. Inutile nasconderti che c’era competizione tra di noi. Rimane impressa la tua risata e il profumo del caffè che riscaldava l’aula.
Anni preziosi, irripetibili, speciali.
Momenti autentici, unici e rari che ricorderemo per sempre.
Ti vogliamo bene

Ottavia, Claudia, Annachiara, Simona, Laura