Cattolici e politica: Un tempo nuovo
Presentata al Senato la 46ª Settimana Sociale
Il documento preparatorio dell’ormai imminente Settimana Sociale è stato presentato ai politici. E la sfida sistemica è stata sintetizzata efficacemente dal padrone di casa, il presidente del Senato, Renato Schifani: ‘Saper costruire unità attraverso l’assunzione di un grado più alto di responsabilità’.
La politica, non solo in Italia, è in crisi: basta guardare alle percentuali decrescenti del consenso al presidente americano Obama, che avrebbe dovuto rappresentare
Per questo
Tra i temi dell”Agenda’ spicca ‘la famiglia, verso la quale manca una politica specifica. Come pure il lavoro, parte strutturale della vita delle persone, e in particolare dei giovani’. Ci sono responsabilità cui far fronte. Non si possono tollerare aumento delle diseguaglianze e dei privilegi: ‘L’Italia ha bisogno e voglia di crescere’, e ne ha le risorse. Ma tutto sembra vischioso e bloccato e le ricette liberiste giustamente usurate.
All’incontro hanno partecipato come relatori esponenti di maggioranza e di opposizione, Quagliariello, Rutelli, Casini, Bersani. Si è vista un’apprezzabile convergenza sui fondamentali. Ed in effetti, se si depura (anche) il dibattito politico dalle impotenti retoriche, non si può non convergere: i margini sono molto ridotti e spesso le scelte obbligate. Qui spicca allora il ruolo dei cattolici: non è questione di partito e di partiti, quanto di struttura, di tessuto. Schifani ha citato, oltre a Sturzo, una bella frase di Guido Gonella, protagonista, forse poco conosciuto, del periodo costituente democristiano: il “programma cristiano” rappresenta il “perenne rinnovamento della vita sociale per far coincidere le forze morali con le forze vitali della società”.
È un punto di vista di straordinaria attualità, alla luce di due indirizzi strategici, della Chiesa in Italia, sull’educazione, e del pontificato di Benedetto XVI, per la ‘nuova evangelizzazione’ in Occidente e dell’Occidente. È anche la strada di rilancio della politica, che non ha bisogno di moralismo a buon mercato, ma di quella vera forma di moralità che appunto diventa impegno concreto d’azione. Ecco, allora, il ruolo dei cattolici nella vita politica: ‘Far coincidere le forze morali con le forze vitali della società’, per aprire orizzonti. Ci sono l’impegno educativo e la scommessa sui giovani: formare e mettere alla prova i ventenni, come dovrebbe fare la nazionale di calcio. È il nuovo tempo dell’investimento e del bene comune, che parte e arriva alle persone concrete.