Quest’anno, per la prima volta, la Giornata Mondiale della Gioventù sarà celebrata nella Solennità di Cristo Re dell’Universo, il prossimo 21 novembre. Questa scelta vuole sottolineare che l’annuncio rivolto ai giovani, centro di ogni GMG, è accogliere Cristo, come Re della propria vita: senza di Lui non c’è vera pace, vera riconciliazione interiore e con gli altri uomini.
Quest’anno Papa Francesco invita a meditare sulla conversione di San Paolo, che da persecutore giustiziere diventa discepolo testimone. Non smette di incoraggiare i giovani: “Cari giovani, quale grande potenzialità c’è nelle vostre mani! Quale forza portate dentro di voi!”. La prova ha fatto emergere la ricchezza dei giovani, senza cui il mondo non può ripartire: “il mondo ha bisogno di voi, del vostro entusiasmo, della vostra passione”.
Rileggendo l’episodio di Damasco, punto di svolta nella vita dell’Apostolo, li invita alla scoperta dell’amore incondizionato di Dio per ogni uomo: “Quando il Signore irrompe nella vita di Paolo, non annulla la sua personalità, non cancella il suo zelo e la sua passione, ma mette a frutto queste doti per fare di lui un evangelizzatore fino ai confini della terra”. Il Santo Padre scrive ancora: “Oggi l’invito di Cristo a Paolo è rivolto a ognuno e ognuna di voi giovani: Alzati! Non puoi rimanere a terra a “piangerti addosso”, c’è una missione che ti attende! Anche tu puoi essere testimone delle opere che Gesù ha iniziato a compiere in te”.
Nella nostra Diocesi la Giornata Mondiale della Gioventù sarà celebrata sabato 20 novembre presso il Centro Sociale di Terlizzi. Si ripercorrerà, attraverso attività laboratoriali e testimonianze, la stessa esperienza dell’Apostolo Paolo. Questa iniziativa si propone di essere una occasione per invitare ogni giovane a sapersi ri-alzare ed essere testimone della misericordia di Dio soprattutto tra i coetanei. È da poco iniziato il nuovo anno pastorale che, anche se segnato ancora dalla pandemia, deve diventare tempo di ripartenza: la ricchezza dell’esperienza giovanile delle nostre comunità costituisce il trampolino di lancio per intercettare i tanti che ancora non hanno ancora avuto la possibilità di cogliere la bellezza dell’incontro con Cristo.
don Luigi Caravella