Avevamo dato già notizia del fatto che a conclusione della Campagna di raccolta firme “Senza rete” per l’estensione del diritto di disconnessione fuori orario di lavoro, in tutte le forme contrattuali di lavoro pubblico e privato, lo scorso ottobre 2017, il presidente del consiglio allora in carica, On. Paolo Gentiloni per tramite del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della presidenza del consiglio dei ministri fa proprie le argomentazioni dell’Ufficio legislativo del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali che con nota n.9255 del 5/12/2017 cosi recita:
“Si tratta di una esigenza avvertita in maniera significativa nel “lavoro agile” che tuttavia potrebbe vedere una progressiva estensione anche in altri rapporti di lavoro. Peraltro, pur in assenza di una espressa previsione normativa, i contratti collettivi potrebbero introdurre, per gli specifici settori di riferimento, previsioni analoghe finalizzate a riconoscere tali tutele a categorie più o meno ampie di lavoratori”.
La nostra azione si è spostata pertanto nei confronti dei tre maggiori sindacati CGIL, CISL e UIL i quali attraverso tre distinte lettere redatte dei rispettivi segretari nazionali in data 8, 10 e 11 maggio, hanno risposto apprezzando e aderendo alla nostra iniziativa, assumendosi l’impegno di portare avanti questa “battaglia” nelle sedi di contrattazione collettiva in tutte le articolazioni dei lavoratori da loro rappresentate.
Si tratta di un piccolo successo partito da 145 cittadini che attraverso una semplice petizione hanno “osato” rivendicare un loro giusto diritto nell’ambito di un lavoro rispettoso della dignità della persona. Speriamo di vedere attuato quanto prima il riconoscimento contrattuale di tale diritto.