“Piuttosto che coltivare la cultura dell’odio e dello scontro, è doveroso – soprattutto in questo tempo di esercizio altissimo di democrazia – assaporare lo stile della fraternità per riscoprirci popolo. Un popolo che sa educarsi all’accoglienza reciproca e sappia camminare insieme per il raggiungimento di mete alte e lungimiranti”. Lo scrive l’Azione Cattolica di Puglia nel documento “La cura del presente (e del futuro) passa da un sano esercizio di democrazia e cura del bene comune”, formulato in previsione del voto amministrativo del prossimo 26 maggio in 67 comuni pugliesi. Il documento analizza le principali criticità regionali: l’emergenza legalità, che “è in forte aumento”, la formazione delle coscienze, su cui “rimane l’impressione di non essere abbastanza incisivi, anche come comunità ecclesiali”; la “crisi lavorativa”; la salvaguardia dell’ambiente; “l’accoglienza dei migranti”, un’umanità che “non si può confinare nei ghetti o sfruttare solo per i lavori agricoli o di bassa manovalanza”. Su tali questioni “vorremmo si impegnassero i nostri candidati, è su questo che vorremmo si giocasse il nostro voto”, prosegue il documento. Più che parlare di numeri e percentuali, “ci piacerebbe – continua il messaggio – vedere operativamente una politica che sappia progettare a partire dai bisogni delle persone e del territorio, che crei reti e alleanze capaci di mettere insieme tutte le forze sane della politica e della comunità civile”. Agli elettori “ricordiamo che il voto è sempre un esercizio di partecipazione, impegno e responsabilità”.
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