Un’opera colma di fiducia e speranza

di Mons. Luigi Martella

É con grande gioia e commozione che saluto questa assemblea radunata per un evento straordinario; un evento che sicuramente si inscriverà nella storia già tanto gloriosa di questa comunità ecclesiale diocesana. Alla solenne concelebrazione eucaristica, infatti, seguirà la cerimonia dell’insediamento del Tribunale che istruirà il processo per la beatificazione del Servo di Dio Antonio Bello, pastore di questa chiesa particolare dall’ottobre 1982 ad aprile 1993.

L’attesa di questo momento è diffusissima e l’iniziativa trova largo consenso tra il popolo di Dio, in ogni parte d’Italia e anche oltre. Di questo abbiamo numerosi e continui riscontri e incoraggiamenti. D’altra parte, la fama della straordinaria testimonianza evangelica di Mons. Bello, pastore della Chiesa di Dio, ha contagiato in modo benefico una moltitudine di persone e continua a contagiarle ancora oggi, a distanza di 17 anni dalla sua morte.

Pertanto, non è stato difficile per me, che la Provvidenza ha voluto gli succedessi in questa cattedra episcopale, convincermi del tempo ormai maturo nell’intraprendere tale iniziativa.

La mia personale conoscenza previa di Mons. Bello, ancor prima che egli fosse costituito Vescovo, mi aiuta a comprendere meglio lo slancio apostolico con il quale egli ha servito l’uomo, tutto l’uomo, ogni uomo, soprattutto i più deboli. In lui c’è stato tutto l’impegno di porsi alla sequela di Gesù, di entrare nel mistero della sua passione, morte e risurrezione, di prendere Gesù come modello per il proprio cammino interiore e per il proprio essere nel mondo, così da amarlo, questo mondo, fino ad assumerne su di sé i bisogni e a portare in esso una istanza profonda di cambiamento, e tutto questo con quella novità sorprendente che viene dal vivere secondo la radicalità evangelica delle beatitudini.

Oltre alla mia personale convinzione, il sentire comune del popolo di Dio, ma anche di tante persone ai margini della fede o addirittura lontane, soprattutto la gente di questa amata Chiesa di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nella quale egli ha lasciato tracce indelebili di seminagione evangelica, sono state spinte ulteriori a non indugiare e ad iniziare un’opera impegnativa sicuramente, ma colma di fiducia e di speranza.

Confortato inoltre dal parere favorevole di tanti confratelli Vescovi che lo hanno conosciuto, soprattutto dall’unanime consenso dei Vescovi della Puglia, ho chiesto ed ottenuto il nulla osta per l’inizio del processo di beatificazione alla Sacra Congregazione dei Santi, qui degnamente e autorevolmente rappresentata, questa sera, dal Prefetto in persona, S.E. Mons. Angelo Amato, che la città di Molfetta si onora di salutare quale illustre suo figlio. Egli, pur sovraccarico di impegni, ha fatto di tutto per essere qui presente e condividere con noi questa grande gioia. La gratitudine di tutti noi, Eccellenza, è piena e totale. Ringrazio altresì gli altri confratelli vescovi presenti, Mons. Agostino Superbo, postulatore e Arcivescovo di Potenza, nonché vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, testimone diretto delle virtù di Mons. Bello al tempo del suo rettorato presso il nostro Seminario Regionale, Mons. Ricchiuti, estimatore di don Tonino e anch’egli già rettore del Seminario Regionale, Mons. Bettazzi, amico personale di Mons. Bello e predecessore nella presidenza di Pax Christi nazionale. Il nostro ringraziamento va a tutte le autorità intervenute, civili, militari, al Sig. Sindaco, sen. A. Azzollini, al Presidente della Regione, Niki Vendola, al Presidente della Provincia Schittulli. Grazie a tutti voi fedeli della diocesi, agli amici di Alessano e in primis ai fratelli e familiari di don Tonino, a tutti coloro che sono convenuti dalle varie parti d’Italia. Il nostro corale grazie si eleva ora, mediante l’Eucaristia, al Buon Dio, datore di ogni bene e artefice primo di ogni santità.

 

+ Luigi Martella