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Nel nome di Maria. Una storia lunga secoli

La devozione mariana della città di Molfetta

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madonna dei martiri_comitatoNel nome di Maria. La lunga storia della nostra città, gli eventi storici che l’hanno portata a essere la Molfetta che noi oggi conosciamo, spesso vantata, molte altre volte bistrattata, si intreccia inevitabilmente alla fede cristiana e alla devozione che la popolazione ha sviluppato intorno alla figura della Vergine Maria.

Notevoli sono le attestazioni di pietà popolare, infatti, sviluppatesi attorno al culto della Madre di Dio e, per di più, talmente radicate nel sentimento popolare che spesso non si avverte nemmeno l’importanza che queste hanno avuto nella crescita sociale e civile della cittadinanza.

Certo, il culto che i molfettesi hanno riservato alla Madonna dei Martiri non ha eguali se non con le forme di devozione riservate al Patrono San Corrado. Ma questa è un’altra storia. Se è vero che il riconoscimento del Patrocinio della Madonna dei Martiri è alquante recente (solo settant’anni fa è stata proclamata compatrona), è altrettanto vero ammettere con assoluta certezza che la devozione e l’affidamento filiale del popolo molfettese precedono questo riconoscimento di molti anni, secoli addirittura. Già nel 1162 fu posta la prima pietra della chiesa che poi sarebbe stata intitolata a Santa Maria de Martiribus mentre al 1188 la tradizione data il ritrovamento della prodigiosa icona della Madonna della Tenerezza da cui poi si sarebbe sviluppata la devozione alla Regina dei Martiri.

Una storia lunga secoli che già nel XIV secolo rese grande Molfetta dal momento che, esattamente nel 1399, re Ladislao concesse alla città di indire la sua “fiera”, poi appellata fiera della Madonna dei Martiri. Una storia di pellegrinaggi, miracoli e pietà popolare. Tra il 1480 e il 1485 Giambattista Cibo, già Vescovo di Molfetta dapprima, divenuto cardinale, fece costruire una nicchia in pietra leccese sull’altare della chiesa in cui conservare l’icona della Vergine, poi, dopo essere stato eletto Papa con il nome di Innocenzo VIII, concesse l’indulgenza plenaria ai fedeli che avrebbero visitato il santuario l’8 settembre e la domenica dopo Pasqua.

All’intercessione miracolosa della Vergine Maria si attribuisce lo scampato pericolo dall’assalto di truppe francesi nel 1530 e poi la protezione da un disastroso terremoto che interesso la Terra di Bari l’11 maggio del 1560. Da quell’anno la cittadinanza fece voto di recarsi ogni anno al santuario con il clero e il corpo municipale per celebrare una messa di ringraziamento. Una tradizione che tutt’ora continua inalterata con la celebrazione degli eventi in onore della Medonne du Tremelizze. Alla stessa data di fa risalire l’apposizione dell’immagine della Madonna dei Martiri nello stemma civico ancora visibile sul reperto lapideo apposto in corrispondenza dell’antico seggio dei nobili di via Piazza, nella città vecchia.

Difficile, in questa sede, narrare tutti gli eventi più significativi che ruotano intorno alla devozione alla Madonna dei Martiri, attestata anche dai canti popolari che rimarcano il senso di affidamento alla Vergine della comunità. Si ricordi soltanto l’inizio della tradizionale sagra a mare l’8 settembre del 1846 con la statua della Madonna scolpita dal Verzella solo quattro anni prima e l’elevazione del santuario a Basilica Pontificia Minore nel 1987.

A fronte di queste tappe significative della storia della città e delle altre forme di devozione mariana che si sono sviluppate nei secoli per mezzo dei culti confraternali (basti pensare alla devozione alla Vergine Addolorata custodita nelle pratiche dell’Arciconfraternita della Morte piuttosto che alla pietà popolare sviluppatasi intorno alla Madonna sotto il titolo di Immacolata Concezione, Assunta in Cielo, Madre del Buon Consiglio, del Carmelo e poi ancora le tradizioni che si sviluppano intorno a date significative dell’anno liturgico come la Purificazione o la Visitazione di Maria), il Comitato Feste Patronali presieduto da Leonardo Siragusa ha voluto avviare le procedure perché Molfetta fosse fregiata del titolo di Civitas Mariae. Una richiesta che ha riscosso approvazione unanime nella giunta comunale che, a sua volta, ha formalizzato la domanda ufficiale al Vescovo mons. Domenico Cornacchia che ha concesso il riconoscimento.
Sarà il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, a suggellare il riconoscimento nel corso della celebrazione del Pontificale Solenne dell’8 settembre prossimo. Alla cittadinanza il compito di conservare la memoria di questo giorno che aggiunge una tappa significativa alla storia d’amore e dedizione, di culto e devozione riservati alla Madonna dei Martiri.

Una storia lunga secoli che continuerà indissolubilmente a intrecciare il nome della Vergine a quello della nostra città.

 

Giuseppe de Robertis, ufficio stampa Comitato Feste Patronali Molfetta