La devozione alla Vergine Maria è così radicata nel cuore dei cittadini molfettesi che, nel corso dei secoli si è manifestata in tanti modi, uno più rilevante dell’altro: preghiere semplici, canti popolari, confraternite mariane, statue splendide, edicole votive.
La prova più evidente si può trovare nelle feste in onore della Madonna che si celebrano in ogni parrocchia e rettoria durante l’anno e che costituiscono una sorta di “litania mariana molfettese” di grande importanza: Cuore Immacolato di Maria, Maria SS.ma della Purificazione, Maria SS.ma Assunta in cielo, Madonna del Buon Consiglio, Madonna di Lourdes, Madonna del Rosario, Madonna della Grazia, Maria SS.ma Ausiliatrice, Maria Immacolata, Madonna di Loreto, Regina del Paradiso, Madonna della Rosa, Madonna della Pace, Madonna della Speranza, Maria SS.ma Addolorata, Madonna del Carmine, Maria SS.ma della Visitazione, Madonna della Tenerezza, Regina Apuliae.
Nel cuore dei molfettesi, però, la devozione più grande e indelebile è quella in onore della Madonna dei Martiri, al punto tale che è diventata sin dalla fine del 1300 il segno dell’identità religiosa e sociale di un popolo che si ritrova orante ai piedi della bellissima icona della Vergine Maria per invocare la protezione su tutti gli abitanti della città, anche quando non sono residenti, come nel caso dei molfettesi emigrati in altre nazioni.
Dichiarare perciò Molfetta “Civitas Mariae” significa suggellare l’amore alla Madonna che non tramonterà mai.
Chiediamo alla Regina dei Martiri, “Patrona Melphictensium”, di proteggere ciascuno di noi, le nostre famiglie, i lavoratori, soprattutto i marinai, i ragazzi e i giovani, gli anziani e gli ammalati. La Vergine Maria possa aiutarci a rendere la nostra bellissima città un luogo dove la pace la concordia, la giustizia e la solidarietà, la salvaguardia del bene comune nei nostri quartieri, l’attenzione alla custodia del creato, in particolare delle nostre campagne e del nostro mare, siano l’impegno quotidiano di tutti coloro che abitano la nostra amata Molfetta.
don Vito Bufi