Leonardo, impiegato, ora in pensione; Pasqua, moglie e madre; Marcello, giornalista; Alessandro, informatico; Raffaella, praticante avvocato; Mauro, Salvatore, Giuseppe e Francesco, studenti, Maria Rosaria, Flora e Annalisa, docenti; Dario, seminarista; Raimondo, IdR in pensione; Vincenzo, diacono; e poi Michele, Sergio, Franco, Michelangelo… Sono alcuni tra gli animatori della comunicazione e della cultura che con grande entusiasmo, hanno condiviso il percorso di formazione diocesano.
Il fine è dare organicità e valenza ecclesiale alle molteplici esperienze comunicative, già attive o da attivare in parrocchia, che possono rischiare di rimanere una vetrina autoreferenziale ed estemporanea, non uno spazio di incontro, o, per dirla con Papa Francesco, di “prossimità”. Così l’Ufficio Comunicazioni sociali, dando seguito alle sollecitazioni del vescovo don Gino, ha proceduto anzitutto ad un piano di comunicazione diocesana integrata (vedi schema) che mettesse in rete – quasi una “comunione digitale” – gli spazi già esistenti a livello diocesano e parrocchiale (settimanale, sito, canali e pagine social…), e avviasse la formazione degli animatori, pensata e realizzata con momenti di studio e attività laboratoriali, sperimentando il tutoraggio dei più esperti a favore dei principianti.
La finalità degli appuntamenti mensili, ormai al terzo anno, è quella di “costruire” insieme l’identità e il ruolo dell’animatore, pervenendo addirittura alla necessità di dar vita ad una èquipe parrocchiale della comunicazione, e come obiettivo operativo la gestione del sito web parrocchiale e la sua interazione con i social. Anche grazie al progetto diocesano le parrocchie che hanno un sito web sono 26 su 36 e per tutte le altre è già pronta una piattaforma che attende di essere implementata; quasi tutte hanno una pagina facebook, alcune spontaneamente create dalle parrocchie; quelle strutturate nel laboratorio rispondono a criteri di più attenta impostazione quale pagina di una istituzione parrocchiale, con maggiori protezioni. Dieci parrocchie hanno un giornale, con diversa periodicità ed alcune gestiscono un canale youtube e un servizio di newsletter automatica tra gli utenti registrati. Insomma non si può dire che trascuriamo le opportunità che le tecnologie ci offrono, ma non bastano le singole disponibilità. Proprio l’esigenza di strutturare un’èquipe parrocchiale delle comunicazioni, vista la mole di impegno che un serio servizio di comunicazione richiede, l’ufficio sta elaborando un sussidio, un vademecum che sarà oggetto di conoscenza nelle parrocchie nel prossimo anno.
Nel progetto comunicativo diocesano Luce e Vita ricopre il posto d’onore, non soltanto per la sua “anzianità di servizio”, quanto per la sua voglia di suscitare riflessione, approfondimento, confronto, oltre la notizia immediata, e, se possibile, tracciare costantemente il filo rosso che lega la vita della diocesi alle città e al Paese. Per questo auspichiamo ancor più accoglienza e familiarità col giornale, con le sue risorse e i suoi limiti; sentirlo amico in ciascuna parrocchia, nelle associazioni e nelle famiglie. Aiutarlo a crescere quantitativamente e qualitativamente. Non ci illudiamo: nessuno spazio virtuale, cartaceo o digitale, può realizzare la vera comunione, che si fa con la carne e lo spirito delle persone; ma senz’altro può e deve incalzarla e rinsaldarla. Ci proviamo.