Beni confiscati: quale futuro?

di Sergio Amato

La legge 109/1996 sulla confisca dei beni e sul loro riutilizzo a fini sociali costitui-sce un importante strumento legislativo in grado di disarticolare la struttura economica della criminalità organizzata.
I beni confiscati restituiti alla società civile, oltre a rappresentare un valore economico tangibile, esprimono un forte valore simbolico poiché le comunità, segnate dalla presenza mafiosa, rientrano in possesso di patrimoni ad essa sottratti con attività illecite, intimidazione e violenza.
In questi venti anni circa di applicazione della legge 109/96, centinaia di ettari di terreni, ville, appartamenti e altri beni immobili si sono trasformati in cooperative sociali, sedi di associazioni, comunità di accoglienza, centri culturali, grazie all’impegno di Istituzioni, Enti locali e della società responsabile.
Non sempre è stato facile dare applicazione alla legge, infatti le fasi in cui si articolano i procedimenti di sequestro, confisca e destinazione, a volte sono segnate da lentezze, ritardi, ostacoli e tali beni languono per anni in stato di abbandono.
In questo scenario le aziende sottoposte a sequestro rappresentano una vera sfida poiché non è facile mantenerle in vita e garantire l’attività aziendale in un sistema di legalità salvaguardando i posti di lavoro.
Un esempio positivo è rappresento dalla nota azienda Gasperini di Bari.
A seguito di un blitz antimafia, nel marzo 2012 i punti vendita Gasperini sono stati prima sequestrati e poi confiscati nel primo grado di giudizio. In attesa degli altri gradi di giudizio, sono stati affidati agli stessi dipendenti, una ventina in tutto, nell’intento di mantenere florida l’azienda. Il tutto naturalmente sotto il diretto controllo del Tribunale di Bari con la nomina di un amministratore giudiziario.
Le gelaterie Gasperini rappresentano la reale possibilità che i beni confiscati possano rivivere in un circuito sano di concorrenza e di mercato attraverso l’impegno di ciascuno a sostenere e “premiare” tutte quelle realtà che operano nella legalità.
Tale esperienza verrà raccontata dalla dott.ssa Mariangela Quatraro, amministratore giudiziario dell’azienda Gasperini in un convegno promosso dal Presidio Libera di Molfetta “Gianni Carnicella” il 27 aprile alle ore 19,30 presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di S. Domenico a Molfetta. Nell’occasione parleremo dei beni confiscati nel nostro territorio cittadino.

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