La veglia di preghiera per Albino e Donata

di Simona de Leo

“Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante…”Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”.
Il cuore dei terlizzesi, a pochi giorni dalla tragedia che ha visto spegnersi la vita di Albino e Donata, nel tragico incidente sui binari, custodiva questa sera lo stesso dilemma delle donne che si recarono al sepolcro.
Riunitisi in preghiera in Concattedrale, per la veglia in ricordo delle vittime del disastro ferroviario, i presenti si saranno certamente domandati che senso può avere una simile morte, che senso può avere un simile disastro. Tutti sappiamo che la morte è compagna di viaggio dell’esistenza terrena, tuttavia ancora ci fa paura, ci sconvolge soprattutto quando arriva all’improvviso, interrompendo la normale quotidianità, ribaltando i progetti, ferendo in maniera profonda mogli, padri, figli, amici. La morte sembra, agli occhi dell’uomo, quell’ostacolo che soffoca l’anelito a vivere per sempre che inconsciamente l’uomo avverte nel profondo del suo cuore. La fede è la risposta alla domanda delle donne davanti al sepolcro, è la risposta alla ricerca di un senso per ciò che sembra insensato e ingiusto.
Di fronte alla morte dei nostri fratelli vittime dell’incidente, la Parola di Dio è l’unica risposta, l’unico rifugio per ritornare a sperare e a credere nella vita che non muore. “Non è qui, è risorto”. La lettura del salmo 143 e del Vangelo secondo Luca hanno accompagnato i fedeli riuniti in preghiera, che hanno affidato a Maria, madre del Salvatore, i defunti perché trovino dimora presso la casa del Signore.
La veglia è stata ulteriore occasione per manifestare affetto e vicinanza alle famiglie di Albino e Donata, perché con la preghiera comunitaria si sentano sostenuti nella fede e nella speranza. La veglia ci ha ricordato di rimanere vigili, perché avvenimenti così negativi non ci facciano deviare dalla strada che porta alla salvezza.
La veglia, come la fiaccolata, si sono svolte nel più assoluto silenzio e nella commossa partecipazione di tutti.
Don Franco Vitagliano ha invitato tutti a riflettere sulle parole del canto “Prendi la mia vita” che ha concluso la veglia cittadina in ricordo dei nostri cari fratelli terlizzesi, perché la loro morte non sia vana, insensata ma seme di vita nuova.
Oggi pomeriggio, alle 17,30, i funerali.

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