La processione della Pietà lungo le vie di Roma

Domenica 22 maggio 2016

Domenica 22 maggio, la statua della Pietà del Cozzoli, sarà portata in processione lungo alcune importanti vie di Roma per giungere in piazza San Pietro. Grande fervore tra i sodali dell’Arciconfraternita della Morte del Sacco Nero di Molfetta che ha voluto così vivere in maniera singolare il Giubileo della Misericordia; grande lavoro di preparazione, da mesi, da parte dei vertici dell’Arciconfraternita, il priore Pino De Candia e i suoi collaboratori Pasquale Mancini e Giulio Pisani, con l’assistente spirituale don Ignazio Pansini. Approvazione e condivisione dell’evento anche da parte del Vescovo Mons. Domenico Cornacchia che ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, avvenuta venerdì 13 maggio scorso, nella Chiesa del Purgatorio.
Un’azienda specializzata di Bari provvederà al trasferimento del simulacro sabato mattina, verso le 7, per giungerà alle 14 nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, in Roma, dove domenica 22, alle 8,00, sarà concelebrata l’Eucaristia presieduta dal card. Paul Richard Gallagher, Segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati. Quindi, verso le 9, muoverà l’attesissimo momento processionale in piena regola, come avviene nel sabato santo: bassa banda, che eseguirà il «Ti-tè», stendardo, Croce, confratelli con il vestiario di rito, la statua, gli amministratori del sodalizio e l’immancabile banda “Francesco Peruzzi” che scandirà il passo con le suggestive marce funebri.
Via degli Acciaioli, corso Vittorio Emanuele, largo Tassati, via del Banco di Santo Spirito, Ponte Sant'Angelo, lungotevere Castello; poi sarà la volta della grandiosa via della Conciliazione che aprirà alla magnifica Piazza San Pietro dove la processione sosterà in attesa dell’Angelus di Papa Francesco, il quale non farà mancare il suo personale saluto all’Arciconfraternita. A lui sarà donata una particolare medaglia celebrativa con lo stemma del sodalizio.
Nella stessa serata di domenica il ritorno a Molfetta.
Superflua ogni considerazione circa il fervore di queste ultime ore. Giustamente Pasquale Mancini così ha scritto nell’editoriale di Luce e Vita del 22 maggio (che sarà distribuito a tutti i partecipanti): «Non per la location, straordinaria, nè per la sua unicità nella storia della Morte dal Sacco Nero, ma per quanto riusciremo a portare di noi al mondo e del mondo a noi». Per questo la processione sarà diversa dal solito.

Luigi Sparapano