Ritornarono e raccontarono

Primo viaggio pastorale di Mons. Domenico Cornacchia in USA, 9-17 settembre 2016, per il 90° anniversario della Festa della Madonna dei Martiri ad Hoboken N.J.
Interventi vari

Provo una particolare gioia nel riportare, anche per iscritto, alcune memorie
del Viaggio – Visita Pastorale che ho compiuto nel New Jersey (USA) e, precisamente ad Hoboken dal 9-17 Settembre 2016, per incontrare i Molfettesi che hanno lasciato la Patria, la nostra terra, in cerca di lavoro e di onorata sistemazione, alcuni o diversi decenni fa. Queste poche pagine di cronaca-diario molto semplici ed essenziali, vogliono essere una sorta di condivisione dell’esperienza, con coloro che ci hanno seguito solo da lontano, dalle loro case, qui in Italia. Ritengo sia stato un provvidenziale dono, per me, che appena dopo sei mesi dal mio arrivo in Diocesi, ho potuto recarmi, in visita pastorale, in una Nazione, grande e complessa, come gli Stati Uniti d’America, che ha offerto lavoro e serenità a decine di migliaia di nostri connazionali nei decenni passati. L’immediata sensazione che ho provato è stata quella di immaginare lo sbarco di tanti nostri concittadini, in cerca di fortuna, lasciandosi alle spalle tradizioni, affetti, abitudini indelebili nei loro cuori e nella loro memoria. Visitando il Museo dell’emigrato, accanto alla Statua della Libertà, sull’isola…, tra le foto e gli elenchi dei nuovi arrivati, abbiamo riconosciuto cognomi e nomi, a noi assai familiari e presenti nell’anagrafe di molti Comuni della nostra terra di Puglia. Forse alcuni dei nostri stessi parenti e conoscenti hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione, molto dura, specie a quei tempi, per adattarsi ad uno stile di vita assai diverso rispetto a quello di provenienza. Sono giunto ad Hoboken (New Jersey), con altri tre sacerdoti della nostra Diocesi ed alcuni laici, esattamente nel trentesimo anniversario della visita compiuta dal mio predecessore, il Servo di Dio Mons. Tonino Bello. Egli diceva spesso: “Dobbiamo conoscere la geografia e la storia dei nostri fratelli e sorelle, specie più poveri”. In queste parole ho trovato quel supplemento di incoraggiamento a partire. Così, ho ritenuto opportuno e necessario che, dopo aver conosciuto un po’ la storia dei nostri emigrati, conoscessi anche, per quanto possibile, alcune pagine della geografia dei nostri concittadini, made in Molfetta ed insediatisi in Hoboken. Insieme a diversi emigrati della prima o della seconda generazione, abbiamo sfogliato un prezioso album di tanti ricordi indelebili nel cuore e nella mente di tutti. Nella mia povera persona, essi vedevano il loro Vescovo, che a nome dell’intera Diocesi, li andava a visitare, ad ascoltare, a conoscere e soprattutto ad incoraggiare! La circostanza prossima per la quale mi sono recato ad Hoboken, è stato il 90° della Festa della Madonna dei Martiri in America e che, ininterrottamente, i nostri cari hanno celebrato, ogni anno, rivivendo esattamente il cerimoniale, molto simile a quello impresso nella loro memoria o trasmesso nei racconti di emigrati della prima generazione. Devozione e folklore si mescolano in modo elegante e nel reciproco rispetto. Quella di Hoboken viene chiamata La Festa Gemella della Madonna dei Martiri di Molfetta! Un ricordo, ricco di particolare riconoscenza, lo esprimo per Mons. Giuseppe De Candia, che è stato il sognatore, l’ideatore, l’organizzatore e il vero artefice del nostro viaggio. Don Giuseppe, sfortunatamente, a motivo di una improvvisa indisposizione fisica, ha dovuto, pochi giorni prima della partenza, declinare la partecipazione alla missione d’oltreoceano. Grazie a Don Giuseppe ci siamo sentiti incoraggiati, seguiti, ben presentati nei luoghi da noi visitati e ben accolti da tutte le persone incontrate. Anche se a distanza, come un demiurgo, Don Giuseppe ci ha seguito passo passo, ovunque siamo andati. In tempo reale, egli informava i nostri compaesani, in Italia, di tutto ciò che compievamo e vedevamo. Dopo il nostro sbarco, all’Aeroporto di Newark, giunti ad Hoboken, il primo atto previsto dal fitto programma è stata la benedizione della Venerata immagine della Madonna dei Martiri, che era pronta per la Festa, presso la sede dell’Associazione “Madonna dei Martiri”, comprata e custodita col medesimo affetto, con cui ognuno si prende cura della propria casa! La stanchezza del lungo viaggio si è dileguata in un attimo, vedendo non poche mamme, papà, bambini, con le lacrime agli occhi, per la commozione! Era il Vescovo dei loro genitori, delle loro parrocchie di origine che andava a far visita nella loro Patria di adozione! Una grande tenerezza l’abbiamo avvertita, sentendo saluti di benvenuti in lingua di molfettese verace! Abbiamo vissuto, il giorno dopo, momenti di intensa preghiera, prima e durante la lunga processione in Hoboken. L’atmosfera era un intreccio di densa emozione, di nostalgia, di rimpianti e, forse, di velata sofferenza per essere stati sradicati dal loro contesto affettivo-storico- geografico, per un futuro ed una destinazione assai incerte. Ho riascoltato negli Stati Uniti melodie e canti religiosi popolari, dopo oltre mezzo secolo, dai tempi della mia infanzia. Ad eseguirli erano donne e uomini che avevano appreso quel ricco patrimonio spirituale solo indirettamente, trasmesso dai genitori e parenti emigrati. Davvero si respirava una densa commozione! Colori, drappi, bandiere del nostro Tricolore, affiancate sempre a quelle bianche, a strisce rosse e blu stellate, del Nuovo Continente. Abbiamo sopportato con intensa fede ed un caldo umido, il percorso della lunga processione, pregando ed ascoltando commenti e confidenze varie degli accompagnatori della Venerata Immagine della Madonna dei Martiri. Sembrava che il tempo si fosse fermato! Se non fosse per la lingua diversa, si percepiva un’aria assai familiare e ricca di emozioni! La sensazione era quella di percorrere alcune strade della città di Molfetta. Inoltre, ho avuto la fortuna di alloggiare nella canonica della Parrocchia “San Francis”, che ospita con il massimo onore e devozione la venerata immagine della nostra Madonna. Un parroco di origine filippina, Don Cris, e l’intera Comunità parrocchiale si prendono cura del simulacro della Vergine Maria. Ogni mattina, abbiamo celebrato la Santa Messa con una rappresentanza del popolo di Dio, nella Chiesa parrocchiale. Dopo la Celebrazione il parroco ci ha condotti per la colazione ad un bar italiano. All’ingresso dell’elegante e raffinato locale, abbiamo sentito alcune parole dialettali baresi! Mia grande meraviglia è stata sentire il gestore parlare in altamurano. Bello! Carissimi, accanto a queste toccanti emozioni, ne abbiamo vissute molte altre, con trepidazione, con il groppo in gola, specie la sera dell’11 settembre, quando ci siamo recati in preghiera ed in silenzio, sul luogo dell’attentato alle Torri gemelle. Immaginate quando ci siamo affacciati alle gigantesche vetrate dell’ultimo anello della Freedown Tower! Nei giorni successivi, accompagnati da un’interprete, già mia alunna, ci siamo recati al Palazzo dell’ONU e per alcune strade della Little Italy. Abbiamo vissuto con stupore, meraviglia e gioia le poche giornate al di là dell’Oceano.
Tornando a casa, ho ancora nel cuore, negli occhi e nelle orecchie le parole dense di affetto, di gratitudine e di richieste di preghiere, dei nostri concittadini lì rimasti. In un tempo in cui ci si può collegare e comunicare in tempo reale con qualsiasi parte del mondo, viviamo costantemente vicini ai lontani! Creiamo ponti di amicizia, di affetto e di solidarietà con chi non chiede altro che essere ricordato. Maria, Madonna dei Martiri, e i nostri Santi protettori intercedano per le nostre famiglie, specie per le più deboli e bisognose.
Grazie e , auguri a tutti!

+ Don Mimmo Cornacchia, Vescovo

Molfetta
09-09-2017