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Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
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    Home » Diocesi » Storia della Chiesa diocesana di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi » Premessa

Premessa

La piena unificazione delle diocesi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi con quella di Ruvo, disposta il 30 settembre 1986 dalla Congregazione per i Vescovi, ha dato origine alla diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Il suo territorio si estende per circa 422 kmq ed ha assunto la forma curiosa di un cavalluccio marino; a nord si affaccia sull’Adriatico e confina a levante con l’arcidiocesi di Bari-Bitonto, a mezzogiorno con Altamura-Gravina-Acquaviva e a ponente con Andria e con Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth. La diocesi è suffraganea della sede metropolitana di Bari-Bitonto e fa parte della Regione Ecclesiastica Pugliese. Conta circa 140.000 abitanti (98% cattolici) ed è suddivisa in trentasei circoscrizioni parrocchiali. La residenza del vescovo è a Molfetta, la cui cattedrale è dedicata all’Assunta, come pure le concattedrali di Ruvo e di Giovinazzo, mentre quella di Terlizzi è intitolata a s. Michele. Patroni della diocesi sono s. Corrado eremita, s. Biagio, vescovo e martire, s. Tommaso apostolo e s. Michele arcangelo. Svolgono il loro ministero settantotto sacerdoti diocesani e undici diaconi, di cui otto permanenti, mentre cinquanta seminaristi vengono formati per il sacerdozio. Sono presenti quattro comunità religiose maschili e tredici femminili. Minima è la diffusione sul territorio di comunità non cattoliche e di Testimoni di Geova, mentre si è accresciuta la presenza di ortodossi provenienti dall’est europeo e di musulmani immigrati dai paesi asiatici ed africani. Tuttavia non vi sono finora luoghi di culto cristiano orientali e islamici, né di altre religioni.
La nuova diocesi ha ereditato un patrimonio storico antico e variegato costituito dalle tradizioni delle singole Chiese, in parte accomunate da vicende analoghe, in parte caratterizzate dalla peculiarità di taluni elementi.
 
Luigi Michele de Palma
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