Verso il rinnovamento e la piena unificazione

Dopo il concilio Vaticano II i vescovi succedutisi provenivano dal clero pugliese. Settimio Todisco (1969-1975) fu eletto amministratore apostolico sede piena (in seguito promosso arcivescovo di Brindisi e Ostuni), mentre Aldo Garzia (1975-1982), venne nominato coadiutore con diritto di successione di Salvucci (e poi trasferito a Nardò e Gallipoli). Entrambi continuarono il processo di rinnovamento della pastorale e delle strutture diocesane conformemente alle direttive conciliari e della Conferenza Episcopale Italiana. Garzia, in particolare, procedette all’istituzione di nuove parrocchie, impresse un forte impulso al rinnovamento della catechesi e della pastorale liturgico-sacramentale e famigliare (fra l’altro si dette vita al consultorio diocesano), rilanciò il seminario vescovile come centro permanente dell’attività vocazionale e incentivò la ricostituzione dell’Azione Cattolica parrocchiale, riplasmata tramite i nuovi statuti, e il fiorire di nuove esperienze associative laicali. Il vescovo, inoltre, volle costituire il museo-pinacoteca diocesano. Queste iniziative, insieme agli orientamenti pastorali ad esse connessi, rappresentarono la risposta della Chiesa locale ai mutamenti sociali e alle trasformazioni della mentalità comune, nonché della prassi religiosa, sopraggiunti dalla fine degli anni ’60, che avevano esercitato in modo differente il proprio influsso sulla popolazione diocesana e sulle realtà cittadine. Per altro, Garzia fu il primo vescovo a recarsi in visita negli Stati Uniti presso le comunità degli emigrati, partiti dalle rispettive città già dalla fine dell’Ottocento. I suoi successori acuirono quest’attenzione della Chiesa locale, in cui fu attivata una serie di collegamenti con le famiglie e i gruppi degli emigrati nelle Americhe e in Australia.
 
Luigi Michele de Palma