I messaggi di papa Francesco, card. Bagnasco e altri Prelati

a cura della redazione

7 luglio 2015
Rev. Mons. Domenico Amato, informato dell’improvviso decesso dell’Ecc.mo Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, il Santo Padre Francesco desidera far pervenire ai presbiteri ed ai fedeli tutti di codesta comunità diocesana, come pure ai familiari del compianto presule, l’espressione della Sua spirituale vicinanza in quest’ora di grave lutto.
Egli, mentre eleva fervide preghiere di suffragio per il benemerito pastore, ricordandone il fecondo ministero episcopale e l’esemplare dedizione verso il popolo di Dio, invoca per lui, dal Signore, auspice la Vergine Maria, il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo e imparte di cuore a lei, all’Arcivescovo Francesco Cacucci che presiede le esequie, e all’intera Diocesi la confortatrice benedizione apostolica, estendendola ai presenti al rito esequiale.
Unisco il mio personale cordoglio e la mia preghiera.

Pietro Cardinale Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità

 
 
8 luglio 2015
Reverendo Monsignore,
appresa la triste notizia della morte improvvisa di S.E. Mons. Luigi Martella, partecipiamo con profondo cordoglio al lutto di quanti lo conobbero e lo amarono.
Ci uniamo al dolore dell'intera diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo -Terlizzi, che piange la scomparsa del suo amato Pastore. Con voi facciamo grata e commossa memoria della generosa dedizione al ministero episcopale con cui il compianto Presule ha guidato la vostra Chiesa lungo quasi quindici anni. Ricordiamo altresì con riconoscenza il prezioso e delicato servizio che egli ha reso alle diocesi italiane come Assistente del Delegato per i Seminari.
Associandoci con fervida preghiera al suffragio che si eleva al Padre per l'anima buona del Vescovo Luigi, lo affidiamo a Cristo Buon Pastore, nella certezza che gli sarà riservata la ricompensa promessa ai servi fedeli del Vangelo.
 

Angelo Card. Bagnasco – Presidente
Nunzio Galantino – Segretario Generale

 
CONGREGATIO PRO INSTITUTIS VITAE CONSECRATAE  ET SOCIETATIBUS VITAE APOSTOLICAE
Dal Vaticano, 8 luglio 2015
Reverendo Monsignore,
La triste notizia del ritorno alla Casa del Padre dell'Eccellentissimo e carissimo Vescovo di codesta diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, ci è giunta improvvisa ed inattesa, lasciandoci totalmente interdetti ed attoniti.
La Divina Volontà, davanti alla quale tutti ci inchiniamo con profonda, anche se sofferta, obbedienza, ha disposto che il caro Presule avesse lasciato il suo servizio ecclesiale ancora in giovane età, nel pieno delle sue forze, mentre svolgeva lodevolmente i vari compiti a cui la Chiesa lo aveva chiamato.
La Chiesa di Molfetta è stata per oltre quindici anni il luogo privilegiato in cui Mons. Martella ha profuso con abbondanza le doti di mente e di cuore che il Buon Dio gli aveva elargito, spendendo ogni sua energia per l'annuncio del Vangelo e la testimonianza della carità. La sua memoria sarà senz'altro in benedizione e i frutti del suo ministero resteranno nel cuore di coloro che l'hanno conosciuto ed amato.
È altresì doveroso per me, che ho avuto il privilegio di conoscerlo da vicino in questi ultimi anni, ricordare con commossa gratitudine e riconoscenza l'opera svolta dal compianto Vescovo come diretto nostro collaboratore in incarichi di particolare delicatezza e gravità, come il servizio, ancora in atto, di Commissario Pontificio.
La Sede Apostolica è grata al Vescovo Luigi Martella, per aver accettato compiti di grave responsabilità, condotti con serietà, totale dedizione e piena fedeltà alle indicazioni ricevute; segni inequivocabili della sua disponibilità e del suo alto senso ecclesiale, che lo hanno visto aggiungere alle già gravose fatiche pastorali per la Sua Chiesa diocesana, l'ulteriore lavoro a nome del Santo Padre, condotto con la naturale discrezione, la fermezza e la competenza che lo hanno sempre contraddistinto. Il Signore Gli renderà merito di tutto e lo avrà già senz'altro accolto tra i Servi Buoni e Fedeli suoi commensali al Banchetto Eterno.
A Lei, Reverendo Monsignore, al Clero secolare e regolare, alle consacrate e a tutta la Diocesi, assicuro la nostra vicinanza nella preghiera e nella condivisione della grata memoria di un autentico ed appassionato servitore della Santa Chiesa di Dio, che al cospetto del Signore della Vita continuerà a pregare per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, apprezzarlo ed amarlo.

+ Josè Rodriguez Carballo, O.F.M., Arcivescovo Segretario

7 luglio 2015
Reverendo Monsignore Mons. Domenico AMATO
L’improvvisa dipartita del carissimo Vescovo Don Gino Martella ci rattrista tutti. Dopo aver celebrato la Santa messa in suo suffragio, desidero porgere le più sentite condoglianze alla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, per la quale egli è stato Pastore e Maestro secondo il cuore di Cristo. Don Gino è stato il “servo buono e fedele” del Vangelo, la cui gioia gode ora in pienezza nell’incontro con il Signore Risorto. Non ci resta che chinare il capo davanti all’imperscrutabile Volontà di Dio, come certamente avrà fatto lui nel momento di passare da questo mondo al Padre.
In comunione fraterna,

+ Bruno Musarò, Nunzio Apostolico in Egitto
 

7 luglio 2015
Piango con tutta la Diocesi la morte improvvisa di S.E.R. Mons. Luigi Martella, nostro amato Vescovo. Porteremo per sempre nel nostro cuore i suoi insegnamenti e la sua esemplare dedizione pastorale alla Diocesi e al nostro popolo. Sono tanti i ricordi che mi uniscono a Mons.Martella e che si rincorrono con affetto nel mio animo. Due eventi però sintetizzano la mia profonda e indimenticabile gratitudine: la sua visita a Buones Aires nell’ottobre 2002 (quando ero consigliere della Nunziatura) e la sua collaborazione
nella preparazione della mia ordinazione episcopale dell’11 marzo 2006.
Riporto le sue ultime parole inviatemi in rispostaal messaggio per la sua ricorrenza onomastica (21 giugno 2015) “Cerco d’immaginare la bellezza della regione dei Caraibi, ma so che ogni immaginazione
è al di qua della realtà. Mi piacerebbe vederli da vicino…chissà…” + Luigi Martella.
Dal Regno Eterno di luce infinita Mons. Martella continuerà a pregare per tutti noi e per le necessità pastorali della nostra amata Diocesi. Riposi in pace

+ Nicola GirasoliNunzio Apostolico nella Regione delle Antille

 
7 luglio 2015
Questa così improvvisa dipartita lascia il cuorepieno di domande cui non è possibile dare risposte, se non nella dimensione della fede. Quella fede che ha sorretto la sua e le nostre vite, ci porta a dire che con questo evento si è aperta a lui la grande porta dell’eternità che Cristo buon pastore lascia aperta per tutti coloro che vivono nel suo nome. È il Cristo risorto che riconoscerà in lui il volto del figlio che fa ritorno alla casa del Padre, dell’amico che ancora vuole poggiare il suo capo sul cuore del maestro, del discepolo che torna verso Gerusalemme dopo aver ricondotto i propri passi per la Galilea di questo mondo dove lo ha incontrato. Ora lo vede, faccia a faccia, e rende lode alla Santa Trinità per tanta grazia e tanto amore.
Sono vicino alla Chiesa che lo ha avuto come pastore, chiesa cui appartengo per grazia battesimale e di cui conosco la storia e la bellezza cui il ministero saggio del vescovo Martella ha dato il suo contributo.
Assicuro a lui e a voi la mia preghiera e la cordialità di un cuore che continua a dire la vittoria di Cristo sul male e sulla morte e a proclamare la fede nell’unica esperienza della resurrezione.

+ Arcivescovo Mons. Beniamino Depalma, Vescovo di Nola
 
L’avevo invitato a pranzo il giorno di San Luigi, che quest’anno cadeva di domenica: aveva subito accettato, perché in Seminario tornava sempre volentieri, e mi piace ricordarlo in quell’ora di serenità in una giornata piena di tanti impegni, in mezzo a noi formatori e ai seminaristi. Don Gino, timido e riservato, quando tornava in Seminario esternava quella serenità e quella simpatia che forse a molti risultano essere tratti inediti della sua persona. Nel Seminario Regionale era stato padre spirituale e tutti ricordano l’ottima intesa con l’intera èquipe di un uomo semplice ed amabile qual era, l’immediatezza delle relazioni con i giovani, ma soprattutto il sapiente ministero di accompagnatore. Il giorno del suo ingresso nella Cattedrale di Molfetta, era voluto partire proprio da quel luogo che lo aveva già visto inserito nella città che lo avrebbe avuto pastore. Monsignor Martella aveva un compito particolare a livello nazionale: era visitatore dei Seminari, quale delegato della Congregazione del Clero. Un compito delicato, che richiede discrezione, capacità di ascolto, acume e senso di responsabilità nel guardare ai problemi e suggerire vie di soluzione. I colleghi rettori che l’hanno avuto visitatore dei loro Seminari, mi hanno tutti testimoniato l’orgoglio e la commozione con le quali parlava del “suo” Seminario di Molfetta, vantandone il numero di seminaristi e l’impostazione educativa. Tale soddisfazione emergeva ogni anno a conclusione della processione del Corpus Domini, quando ringraziava la comunità della sua presenza che rendeva unica quel momento per numero di seminaristi partecipanti. Sì, possiamo ben dire che don Gino amava il Seminario Regionale. Ma di questo amore mi colpiva la discrezione e la delicatezza: pur essendo stato reggente per alcuni mesi, dopo la morte di monsignor Antonio Ladisa, don Gino non aveva condizionato in nulla le scelte educative successive e in questi anni ha mantenuto un grande equilibrio nelle relazioni, un interesse mai invasivo, pur essendo delegato dei suoi confratelli vescovi pugliesi per la disciplina del nostro Seminario. Credo che questo stile di servizio abbia molto da insegnarci, coniugato anche con il carattere esigente della formazione che egli auspicava: voleva preti responsabili verso la gente, infaticabili nel ministero, non amanti delle esteriorità. Quando vedeva che seminaristi e giovani preti andavano in altra direzione, rimaneva semplicemente amareggiato, chiedendo a me e agli altri formatori di esigere di più, di non amare i compromessi, di puntare ad una misura alta della vocazione presbiterale. Era il suo modo di amare il Seminario e, attraverso di esso, il popolo di Dio che dalle nostre comunità si attende pastori veri. Queste sue raccomandazioni, di un vescovo a un formatore, divengono motivo di gratitudine nei suoi confronti e di impegno esigente per noi.
Mons. Luigi Renna– Rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”
7 luglio 2015 (da facebook)
Mi unisco ai Sacerdoti e all'intera Diocesi per accompagnare al Signore il Vescovo Luigi. Chiedo che il Signore conforti e sostenga tutti nel riconoscere le grazie ricevute attraverso il Ministero Episcopale di Mons. Luigi e nel perseverare insieme arricchiti sempre dalla misteriosa realtà cristiana che ha il suo traguardo nelle buone mani di Dio.
+ Egidio Caporello, Vescovo emerito di Mantova