Saluto ai pellegrini provenienti da Alessano

Cattedrale, 25 novembre 2017
25-11-2017

Con animo grato al Signore e con il cuore colmo di gioia saluto i pellegrini della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, accompagnati dal Vescovo Mons. Vito Angiuli e da alcuni sacerdoti, convenuti oggi a Molfetta per ritmare i propri passi su quelli dell’amato Vescovo, il Servo di Dio Mons. Antonio Bello.
In particolare saluto cordialmente i pellegrini provenienti da Alessano, città natale di don Tonino, come pure i fedeli di Tricase, che ebbero la gioia di avere don Tonino come parroco e che parteciparono, con tantissime altre persone, all’ordinazione episcopale di un figlio di quella terra salentina, il 30 ottobre 1982.
Dopo alcune settimane, precisamente il 21 novembre 1982, don Tonino faceva l’ingresso da Vescovo in questa Cattedrale di Molfetta abbracciando idealmente tutti gli abitanti della Diocesi che il Papa gli aveva affidato.
E fu proprio in quell’occasione che il novello Vescovo pronunciò le seguenti parole che stasera risuonano come una profezia che ancora una volta si avvera:
«(Nella mia valigia ho messo) la tenerezza, la sofferenza, la fede, l’amore, la speranza indistruttibile della mia piccola stupenda Chiesa d’origine e delle mie indimenticabili comunità di Alessano, di Ugento e di Tricase. In questo momento, lì si sta pregando per noi, me lo hanno promesso, per noi che sperimentiamo così, stasera, una nuova parentela spirituale con queste genti umili e grandi del Capo di Leuca» (Omelia per l’ingresso in Diocesi, 21.11.1982).
Ecco, stasera, ancora una volta, nella Solennità di Gesù Cristo Re dell’Uni- verso, a trentacinque anni da quella sera ricca di grazia, e quasi alla vigilia del 25° anniversario della nascita al cielo dell’amato pastore, siamo di nuovo qui a rinsaldare quella “parentela spirituale” che ci permette di continuare a far tesoro degli insegnamenti e del luminoso esempio che don Tonino ci ha lasciato.
Stamattina avete scelto di iniziare il vostro pellegrinaggio visitando “l’opera- segno” di carità più alta che don Tonino ha voluto regalare alla Diocesi di Molfetta- Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi: la comunità C.A.S.A. che accoglie alcuni ospiti che vivono ai margini della società a motivo della tossicodipendenza dal cui tunnel desiderano uscire per ritrovare un’esistenza degna di essere vissuta in pienezza. Sono le nuove povertà che don Tonino ci ha chiesto di sconfiggere per essere, così come afferma Papa Francesco nel messaggio in occasione della Prima Giornata Mondiale dei Poveri, «segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi». Carissimi, grazie per la vostra visita a Molfetta. Vi assicuriamo che con gioia intendiamo ricambiare questo incontro di stasera con il nostro pellegrinaggio diocesano sulla tomba del Servo di Dio don Tonino per sperimentare quella comunione ecclesiale radicata in Cristo Re dell’Universo, Signore della storia e della geografia, come lui amava ripetere.

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo