Fondazione Museo Diocesano

Fedele Fischetti. Un bozzetto napoletano per la Cattedrale di Molfetta nelle Giornate europee del patrimonio

Conferenza - concerto dedicata al bozzetto della grande pala dell’Addolorata ritrovato a Napoli nella collezione privata della famiglia Typaldos Bellisario

In occasione delle Giornate Europee del patrimonio, che quest’anno ricadono il 27 e il 28 settembre, verrà presentato all’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Molfetta il bozzetto della grande Pala d’altare dell’Addolorata, realizzato da Fedele Fischetti tra il 1775 ed il 1778.

 

L’opera, una piccola tela dipinta ad olio, è stata riconosciuta dal presidente della Fondazione Museo Diocesano don Angelo Mazzone e, dopo attenti studi, identificata nella famosa “macchia” che i registri dell’archivio diocesano riportano essere arrivata a Molfetta su richiesta del vescovo dell’epoca, Mons. Gennaro Antonucci, per poter realizzare una grande pala raffigurante l’Addolorata da contrapporre alla tela dell’Assunta di Corrado Giaquinto, durante i lavori di adeguamento della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, che da lì a qualche anno sarebbe stata consacrata come nuova cattedrale.

 

Proprio questa riorganizzazione degli spazi della Cattedrale trova collegamento con il tema delle Giornate Europee del patrimonio di quest’anno: “Architetture: l’arte di costruire”, un invito a esplorare il ricco e variegato paesaggio architettonico che ci circonda, in occasione dei 50 anni dall’anno europeo del patrimonio architettonico del 1975 che ispirò tra l’altro il logo ufficiale degli European Heritage Days.

 

L’architettura va oltre la funzione degli spazi: è memoria, identità, racconto collettivo, riflette istanze civiche, sociali e religiose. In questo solco la Cattedrale di Molfetta nasce dall’antico Collegio Gesuita, costruito a partire dal 1610, e che venne completato con la sua facciata soltanto nel 1744. Con la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti e il loro allontanamento da Molfetta nel 1767, la chiesa restò vuota fino a che il vescovo Gennaro Antonucci ottenne dal Governo Borbonico il regio consenso di trasformarla in cattedrale nel 1775. Tanti furono i lavori di ammodernamento, con l’ampliamento del presbiterio e l’adattamento delle cappelle alle nuove esigenze di culto, l’arricchimento delle decorazioni, la costruzione del campanile, gli stucchi, le tele, tra cui quella dell’Addolorata ad opera di Fischetti, con lavori che durarono fino al 1785, quando venne consacrata.

Fedele Fischetti. Bozzetto della grande Pala d’altare dell’Addolorata custodita nella Cattedrale di Molfetta

Il tema di quest’anno invita anche a riflettere su alcune “architetture” immateriali ma fondamentali: sistemi di gestione e convivenza, reti di relazioni, pratiche quotidiane, spirituali o professionali, che plasmarono in modo invisibile ma concreto il tessuto civile culturale. Le necessità di una nuova cattedrale più grande rispetto all’antico Duomo sono testimonianza di un tessuto sociale che era mutato nel tempo ed era cresciuto, con un forte aumento della popolazione per via dello sviluppo economico e commerciale della città. Non soltanto, ma l’arrivo del bozzetto a Molfetta stimolò anche un tardo giaquintesco, Vito Calò, che cercò di battere sul tempo il pittore napoletano e dimostrare di essere altrettanto capace, producendo la sua versione palesemente ispirata al maestro e che decora oggi l’altare maggiore della chiesa del Purgatorio.

 

Il 28 settembre, alle ore 20, il bozzetto verrà presentato all’interno della Cattedrale e messo a confronto con la tela definitiva in una conferenza-concerto per riscoprire insieme un passaggio della storia locale con l’intervento dello storico dell’arte Francesco De Nicolo, del direttore del Museo don Michele Amorosini, del presidente della Fondazione e parroco della Cattedrale don Angelo Mazzone, nonché della “Cappella Musicale Corradiana. Schola Gregoriana” che presenterà l’ “Officio del Santo Buon Latrone” basato sui codici neogregoriani del Seminario Vescovile e dell’Archivio Diocesano di Molfetta, a latere dell’iniziativa MAB promossa dall’8xmille per il Giubileo.