Chiesa locale

Fate luce, non scintille. Missione Giovani 2026

Dal 31 gennaio al 9 febbraio 2026

Ogni anno i seminaristi e i sacerdoti formatori del Pontificio Seminario Regionale Pugliese raggiungono una diocesi della nostra regione per vivere una settimana intensa di incontri, preghiera e condivisione. È un tempo prezioso, in cui la comunità ecclesiale può respirare il “profumo” della vocazione: quello di giovani innamorati del Signore Gesù, che hanno scelto di seguirlo fino in fondo, donando la propria vita al servizio del Vangelo e della Chiesa.

 

Nel 2026 questo appuntamento assume un significato del tutto particolare. In occasione del primo centenario della presenza del Seminario Regionale a Molfetta, sarà la nostra Chiesa locale ad accogliere i seminaristi e i loro formatori, vivendo un evento di grazia che coinvolgerà parrocchie, realtà pastorali e soprattutto i giovani.

 

Il titolo scelto per questo cammino, “Fate luce, non scintille”, riprende un invito caro al Venerabile don Tonino Bello, rivolto in modo speciale alle nuove generazioni. Non effetti speciali o entusiasmi passeggeri, ma il Vangelo vissuto nella concretezza quotidiana. Non scintille che abbagliano per un istante, ma una luce capace di illuminare il cammino, di durare nel tempo, di orientare le scelte profonde della vita.

 

Questo messaggio trova una sintesi efficace anche nel logo pensato e realizzato per la Missione Giovani 2026, che comunica in modo immediato il cuore dell’evento. La forma circolare richiama l’unità e la comunione della Chiesa, mentre al centro si staglia la croce, sorgente della luce vera. Da essa si irradiano raggi che ricordano un sole stabile e affidabile, segno di una luce che non è effimera ma capace di restare.

Le tre figure stilizzate, semplici ma riconoscibili, si aprono verso la luce con un gesto di gioia e accoglienza: rappresentano i giovani, protagonisti attivi della missione e destinatari privilegiati di questo tempo di grazia. I piccoli punti che completano la composizione suggeriscono semi gettati nel terreno, gocce di luce o presenze discrete, dando ritmo e leggerezza al simbolo e richiamando una missionarietà fatta di gesti semplici e quotidiani. Nel suo insieme, il logo racconta una Chiesa che condivide la luce che nasce dalla croce e la trasforma in vita vissuta.

 

Anche la scelta dei colori rafforza questo messaggio: il giallo, l’arancio, il verde e il blu evocano luce, energia, crescita e profondità. Il giallo della croce è stabile e luminoso; l’arancio e il verde valorizzano le figure, mentre il blu offre equilibrio e richiama la dimensione istituzionale dell’evento. Il leggero bagliore che accompagna il disegno e il lettering non è vistoso, ma caldo e coerente con il tema della luce che si irradia senza abbagliare. I caratteri tipografici, morbidi e accoglienti per il claim e più lineari e stabili per la dicitura Missione Giovani 2026, contribuiscono a un’immagine contemporanea, armoniosa e immediatamente riconoscibile.

 

Accogliere il Seminario significa lasciarsi interrogare dalla testimonianza di questi giovani, dal loro stile essenziale e autentico, dalla loro gioia discreta ma reale. È un’occasione per tutta la diocesi per riscoprire la bellezza della chiamata, in tutte le sue forme, e per rinnovare la responsabilità condivisa nella pastorale vocazionale.

 

In questa prospettiva, il vescovo mons. Domenico, nel suo messaggio natalizio, invita la comunità diocesana a vivere già nel tempo di Natale la gioia e l’attesa per questo importante evento di Chiesa, accompagnandolo con la preghiera per le vocazioni. Un invito che si farà ancora più concreto in vista dell’incontro con i giovani seminaristi previsto per il 31 gennaio 2026, momento significativo di dialogo, ascolto e testimonianza.

 

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