La Comunità diocesana è invitata a vivere un tempo di grazia. “Cerchiamo dalla vita dei Santi l’esempio, dalla comunione con loro la partecipazione e dalla loro intercessione l’aiuto”.
Il prossimo 3 febbraio ricorre la solennità di San Biagio, figura cara alla città di Ruvo.
Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana – in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti – e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate. (Avvenire)
Il programma organizzato dalla Parrocchia Concattedrale di Ruvo prevede:
- dal 25 gennaio, ore 18,30, Inizio della Novena
- mercoledì 2 febbraio: ore 18,30 Celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Vescovo Mons. Luigi Martella, in concomitanza con la Giornata per la Vita Consacrata. Sono invitati tutti i Religiosi della diocesi.
- giovedì 3 febbraio, Solennità liturgica di San Biagio.
- Sante Messe alle ore 6-7-8-9-10-11-12-16
- Ore 18,00 Messa Pontificale presieduta dal Vescovo e Processione con il simulacro di S.Biagio. Al rientro seguirà il bacio della reliquia.