Corpus

molfetta, 3 giugno 2018
03-06-2018

L’annuale Solennità del Corpo e Sangue del Signore Gesù richiama fortemente la sera dell’Ultima Cena in cui Gesù istituì il Sacramento della sua presenza visibile tra noi, fino alla fine dei tempi.
L’invito a mettersi attorno alla medesima tavola con Gesù, tutti insieme, è rivolto all’intera umanità, nessuno escluso.
L’Eucaristia è la festa della convivialità, della gioia, per riprendere le forze e ripartire per le strade del mondo.
Ci si siede a tavola con appetito, con la gioia di condividere il cibo e i sentimenti di colui che ci ha invitati. Papa Francesco, nella Esortazione Gaudete et exultate afferma: “«Fame e sete» sono esperienze molto intense, perché rispondono a bisogni primari e sono legate all’istinto della sopravvivenza” (77).
Come si sente una naturale inclinazione per assumere il cibo per il corpo, allo stesso modo dovremmo sentire un’insopprimibile fame e sete di Gesù.
Chiediamoci se davvero abbiamo o sentiamo fame e sete di Lui, del Signore, che dà non qualcosa di estrinseco, di separato da Lui, ma se stesso per ciascuno di noi!
Il Signore ci liberi dal grave rischio di attingere acqua da cisterne screpolate o di mangiare un pane che non sazia, trascurando invece “il vero pane e il sangue che assicurano la vita eterna”!
Sedersi a mensa con Gesù significa trovare la forma più vera e più esatta per divenire a Lui simili. Sant’Agostino dice che, comunicandoci, non è Gesù ad essere trasformato in noi, ma al contrario, noi diventiamo simili a Lui.
Lasciamoci assimilare da Gesù. Assimilare, vuol dire ad-similem, cioè diventare simili. Gli antichi dicevano: “Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei”. La vita di un autentico cristiano si vede se si nutre o meno del pane eucaristico!
Fratelli e sorelle, è importante ricordare a noi stessi che da commensali, dobbiamo trasformarci in distributori e dispensatori di pane.
Il Profeta Geremia dice che vi sono bambini che cercano pane e che non c’è nessuno che lo dispensi loro! Questo è il vero dramma di oggi!
Gesù esorta i Discepoli: “Voi stessi date loro da mangiare.” Sì, dobbiamo con sollecitudine distribuire e dare in dono, quanto il Signore ci offre in abbondanza e con gratuità. “Perché” – ci chiediamo, “molti sono gli invitati, ma pochi accettano tale invito?”. Quando nelle nostre famiglie all’ora di pranzo manca una sola persona, ci si preoccupa, la si va a cercare e, solo dopo averla trovata, si prende cibo insieme! Noi dobbiamo fare lo stesso. Alla gioia di stare insieme, dobbiamo unire anche quella di saper cercare ed attendere chi è in ritardo o si è smarrito!
Il servo di Dio, Don Tonino Bello, diceva: “Cos’è l’Eucaristia? L’ultima invenzione, l’ultimo ritrovato dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi. L’Eucaristia è la carnalità della grazia. L’Eucaristia è esplosione, nel qui ed ora della storia, di una realtà di grazia forte, pregnante, presente che si chiama Chiesa. La Chiesa dovrebbe essere l’epifania, l’anticipazione di ciò che l’umanità intera dovrà essere alla fine dei tempi. L’Eucaristia è comunione; anche la Chiesa, fiore dell’Eucaristia, deve essere comunione, anzi fioritura di comunione”.
Pertanto, noi stessi, nella misura in cui ci lasciamo assimilare da Gesù Eucaristia, dobbiamo divenire pane spezzato e condiviso con i fratelli che sono lontani dalla mensa dell’amore di Cristo. “Dopo tante Comunioni”, – ci ha detto Papa Francesco a Molfetta -, “siamo diventati gente di comunione?”.
E ancora, il Papa, richiamandosi ad un pensiero di Mons. Bello, così continuava: “«Vivere per» è il contrassegno di chi mangia questo Pane, il «marchio di fabbrica» del cristiano. «Vivere per». Si potrebbe esporre come avviso fuori da ogni chiesa. «Dopo la Messa non si vive più per se stessi, ma per gli altri»”.
Miei cari, mentre ci accingiamo a portare solennemente l’Eucaristia per le nostre strade, spalanchiamo le porte delle case e dei cuori alla luce che Gesù viene a far rifulgere dentro e fuori di noi.
Con Gesù tutto sarà più facile e più bello! Maria, donna eucaristica, Lei che ci ha donato Gesù, nostro cibo e bevanda di vita, ci aiuti a divenire nutrimento per gli affamati ed assetati di giustizia e di amore!
Così sia.
+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo