Saluto in piazza per la Festa della Madonna di Sovereto 2016

07-08-2016
FESTA DELLA MADONNA DI SOVERETO
SALUTO IN  PIAZZA
7 AGOSTO 2016
 
 
Salve, MADRE DI MISERICORDIA!
       E’ con questo saluto che vogliamo rivolgerci alla Vergine Maria, questa sera, a conclusione della partecipata e devota processione della Madonna di Sovereto.
Un antico inno, così faceva pregare i fedeli credenti:
Salve Madre di misericordia, Madre di Dio e Madre del perdono, Madre della speranza e Madre della grazia, Madre piena di santa letizia”.
       E’ più che mai appropriato che questa sera noi invochiamo la Vergine Maria come Madre della Misericordia.
       Stiamo celebrando infatti un intero Anno Giubilare incentrato proprio sul tema della Misericordia e del perdono! Alla nostra Madonna di Sovereto, vogliamo rivolgere i nostri cuori, i nostri occhi e, chiederle la Misericordia di Gesù, affinché noi stessi la dispensiamo ai nostri fratelli!
A Gesù per mezzo di Maria”! Così pregavano gli antichi Padri!
       La Porta Santa della nostra Cattedrale ci conduce a Gesù, ricco di Misericordia. Chiunque varca questa soglia è chiamato a immergersi nell’amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore; con la certezza che avrà accanto a sé la compagnia di Maria.
       Lei è Madre della Misericordia, perché ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia, Gesù, l’Emmanuele, l’Atteso da tutti i popoli, il «Principe della pace» (Is 9,5).
       Il Figlio di Dio, fattosi carne per la nostra salvezza, ci ha donato la sua Madre che, insieme a noi, si fa pellegrina per non lasciarci mai soli nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di dolore.
       Maria è Madre di Dio, che perdona, che dà il perdono, e per questo possiamo chiamarla: Madre del perdono.
Questa parola – “perdono” – tanto incompresa dalla mentalità mondana, indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana.
       Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell’amore. Solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando le offese ricevute.
       Ai piedi della Croce, Maria vede il suo Figlio che offre tutto se stesso e così testimonia che cosa significa amare come ama Dio.
In quel momento sente pronunciare da Gesù parole che probabilmente nascono da quello che lei stessa gli aveva insegnato fin da bambino: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23, 34). In quel momento, Maria è diventata per tutti noi Madre del perdono. Lei stessa, sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente.
       Per noi, Maria diventa icona, esempio di come la Chiesa deve estendere il perdono a quanti lo invocano. La Madre del perdono insegna alla Chiesa, a noi, che il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti.
       Il perdono della Chiesa deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria ai suoi piedi. Non c’è alternativa. E’ per questo che lo Spirito Santo ha reso gli Apostoli strumenti efficaci di perdono, perché quanto è stato ottenuto dalla morte di Gesù possa raggiungere ogni uomo in ogni luogo e in ogni tempo (cfr Gv 20, 19-23).
       Il regalo che Maria ci dona dandoci Gesù Cristo è quello del perdono che rinnova la vita, che le consente di compiere di nuovo la volontà di Dio, e che la riempie di vera felicità. Questa grazia apre il cuore per guardare al futuro con la gioia di chi spera.
       Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace. Cose brutte sono il rancore e la vendetta!
       Attraversiamo, dunque, la Porta Santa della Misericordia con la certezza della compagnia della Vergine Madre, la Santa Madre di Dio, che intercede per noi.
       Lasciamoci accompagnare da lei per riscoprire la bellezza dell’incontro con il suo Figlio Gesù. Spalanchiamo il nostro cuore alla gioia del perdono, consapevoli della fiduciosa speranza che ci viene restituita, per fare della nostra esistenza quotidiana un’umile strumento dell’amore di Dio.
Uno scrittore francese ha scritto:
Volete essere felici per un istante, vendicatevi; volete essere felici per sempre? Perdonate!” ( P. Henri Lacordaire 1802-1861). Impariamo a donare, ma anche a chiedere perdono, affinché siamo felici per sempre e non soltanto per breve durata!
       Fare Festa, deve significare per noi: dare fiducia a chi ci ha tradito, guardare negli occhi chi ci ha fatto del male; aiutare chi è caduto nel peccato, senza giudicarlo; cogliere il bene ed eliminare il male  dalla vita di chi è a noi vicino! Fare festa è compiere un gesto di umiltà e di carità verso chi ci ha trascurato!
       La nostra Città ha bisogno di cristiani veri, credenti e credibili; di persone che siano ponte e non muro, che siano fermento positivo e luce che illumina senza abbagliare quanti sono con noi, diretti verso la vera Patria del Cielo!
       Carissimi, invochiamo l’intercessione della Vergine Santa per le nostre famiglie, per quelle che hanno perso i propri cari nell’incidente ferroviario di alcune settimane fa, qui vicino a noi. Maria vegli sul cammino dei nostri giovani, dei nostri genitori, degli ammalati e dei bisognosi.
       Preghiamo per coloro che ci governano, affinché mettano il bene comune al di sopra di ogni loro scelta e delibera e, possano aprire varchi di speranza lavorativa per i nostri giovani e disoccupati!
       Viviamo in modo da essere utili a qualcuno, perché come è scritto all’ingresso di una Chiesa di Cracovia:<Frustra vivit qui nemini prodest = Vive invano chi non giova a nessuno>!
       L’anno venturo, speriamo di rivederci, tutti, più santi e più buoni!
       Maria ci accompagni nel nostro cammino di pace e di perdono, verso Gesù!
Così sia!
 
+ Domenico Cornacchia
Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi
 

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