E’ una icona copta del VII secolo e mostra il Cristo che mette il suo braccio sulla spalla di un amico sconosciuto. Non è difronte al suo amico, cammina accanto a lui, l’accompagna. Questo amico sconosciuto è ciascuno di noi, forse è il nostro mondo. Dice di Dio: colui che cammina con noi. E dice dell’evangelizzatore così come afferma papa Francesco in EG 24: “L’evangelizzare accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le lunghe attese e la sopportazione apostolica. L’evangelizzazione usa molta pazienza, ed evita di non tenere conto dei limiti”. Evangelii Gaudium al n. 169 indica l’arte dell’accompagnamento come necessaria capacità dei membri della Chiesa. “Com-pagnia” richiede una rivoluzione posturale: non siamo né sopra, né fuori ma accanto, a contatto. Il primo messaggio è “non sei solo, sono con te, mi importa di te”.
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