Il nostro Luca Mazzone alle paralimpiadi di Rio de Janeiro

a cura della redazione

È ufficiale: il nostro Luca Mazzone figura tra i 94 atleti della Squadra Italiana ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro, in programma a settembre. L’atleta terlizzese, residente in Ruvo di Puglia, fa parte della squadra di ciclismo (handbike), accanto ad alcuni campioni tra i quali figurano i nomi di Zanardi e Podestà con i quali fa un trio perfetto.
«..e con questa sono quattro!! – commenta Luca sul suo profilo facebook -. Nel 2008 avevo detto basta…ma la vita più di una volta mi ha fatto intendere le parole “mai” ed “impossibile” come sfide…». Infatti negli anni scorsi Luca aveva partecipato alle olimpiadi come nuotatore, riscuotendo numerosi successi. Da qualche anno è campione di handbike.
Adesso Luca non si cura dei successi del passato, ma è tutto proteso al futuro: «Riposte le medaglie nel cassetto, così da far uscir fuori il sogno, il più bello, il più grande!!, Insieme per renderlo possibile, reale!!»
 
In pieno svolgimento la sua preparazione (facile incrociarlo per le strade o verso la Murgia). Presto lo ascolteremo in una ampia intervista per Luce e Vita, che già in passato ha ospitato la sua testimonianza. Per ora gli auguriamo buon lavoro e riproponiamo l’intervista rilasciata alla redazione del giornale scolastico “L’Eco della scuola” della “Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII” di Ruvo di Puglia.
«Luca Mazzone è un atleta originario di Terlizzi e residente a Ruvo di Puglia, nato nel 1971. Dal 2013 è stato campione del mondo per ben tre volte, nella categoria handbike, e rappresenterà l'Italia alle prossime paralimpiadi di settembre a Rio de Janeiro. Il nostro campione ci ha raccontato con quanta forza e con quanta tenacia ha conseguito i suoi risultati: “Ho scoperto l'handbike quando avevo dovuto mettere da parte la mia passione per il nuoto. Ho cominciato ad usare l’handbike solo per distrarmi con delle lunghe passeggiate tra le Murge, finché, dopo le maratone del 2011 e del 2012, mi hanno proposto di entrare nella Nazionale”. E pensare che da piccolo desiderava diventare calciatore e seguire il suo idolo, il terzino Claudio Gentile. Oltre ad essere un campione del mondo, Luca è anche un grande esempio di vita. “Se potessi tornare indietro, forse non cambierei nulla, anche se a volte, vorrei che il giorno del mio incidente fosse cancellato dalla mia esistenza, per evitare tanta sofferenza alla mia famiglia”, ci ha confidato. “Però ho capito una lezione importante: qualunque cosa accada nella vita, bisogna guardare sempre avanti, senza piangersi addosso, e saper superare ogni ostacolo, con la forza di volontà”. Ci sono molti ragazzi che aspirano a diventare campioni: “Se volete un consiglio, sappiate che non si fa sport per diventare campioni, è un errore in partenza; lo sport deve essere scelto per divertirsi, socializzare, condividere gli entusiasmi e l’adrenalina e per mantenersi in forma. Come per la scuola e per il lavoro, lo sport richiede impegno: solo se si è assidui e determinati nell'allenamento, con sacrificio e perseveranza, si possono raggiungere i risultati sperati. Ricordatevi che chi vi sostiene può spronarvi a realizzare i vostri progetti, ma nessuno, a parte voi, può coronare i vostri sogni”. Tiferemo per te: in bocca al lupo, Luca!
 
T. Montaruli, A. Campanale, S. Cecalupo, G. Boccaccio, A. Tempesta, V.Rubini