Quando capita di fermarsi, lungo il cammino che si va percorrendo, lo sguardo volge spontaneamente in più direzioni.
Si guarda indietro, per osservare la strada fatta, ricordare le tappe più o meno pesanti, le cadute e gli slanci e le circostanze che li hanno determinati. In avanti, perchè sia sempre chiara la mèta e si individui passo dopo passo il sentiero più adatto. Ci si guarda accanto, per confrontarsi con i compagni di strada, per darsi coraggio e sostenersi a vicenda, magari con un occhio particolare a chi è più provato dal cammino. Inevitabilmente si guarda in alto, per lasciarsi baciare dai raggi del sole o per intravederli oltre le nubi.
Una metafora quasi scontata, ma credo molto reale e quotidiana. Così abbiamo pensato, sin da ottobre scorso, la ricorrenza del novantesimo di Luce e Vita. Una sosta, non un’autocelebrazione, necessaria e ristoratrice lungo un cammino che viene da molto lontano ed è proiettato ancora più lontano.
In questa prospettiva è stato pensato il convegno storico e la narrazione, in questo speciale, di alcuni tra coloro che negli ultimi anni hanno sostenuto e diretto il giornale. Un grazie profondo al prof. Marco Ignazio de Santis per aver voluto proseguire la ricostruzione storica avviata in occasione dell’ottantesimo, che presto raccoglieremo in volume. Ai Vescovi Mons. Settimio Todisco, Mons. Donato Negro e Mons. Felice di Molfetta per aver voluto condividere i loro ricordi e pensieri. Ai direttori che si sono succeduti, don Gino Samarelli, Renato Brucoli, don Ignazio Pansini, don Mimmo Amato e don Nico Tempesta, per l’impegno profuso negli anni, consentendoci di ereditare un giornale vivo e fortemente riconosciuto. Ad Onofrio Losito e Tonino Ciaula che in questi ultimi tempi hanno apposto la loro firma in qualità di direttori responsabili.
Guardando in avanti e accanto, nel segno della prossimità di cui parla il Papa nel Messaggio per la 48 giornata delle comunicazioni, abbiamo ripensato la grafica – che non è un dettaglio quando vuole esprimere una prospettiva – con il concorso indetto a fine 2013 e il nuovo logo adottato; il concorso giornalistico con scuole e parrocchie ‘Corrieri della speranza’ per incentivare la familiarità con il linguaggio giornalistico e lo spirito critico sul mondo che ci circonda. Una formidabile redazione, che ringrazio personalmente di cuore, si pone accanto ai lettori, quelli più avanti negli anni come quelli più giovani, che sempre vorremmo coinvolgere con gli inserti dedicati (Luce e Vita giovani e Luce e Vita ragazzi) per sperimentare quel dialogo intergenerazionale sempre auspicato. Accanto alle quattro comunità cittadine, ai Sindaci che hanno voluto scriverci, espressione di un riconosciuto sguardo discreto ed autorevole del giornale sul nostro territorio. Ci sono tutti i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i laici che settimanalmente attingono al giornale per respirare l’aria della chiesa locale. Quanti esercitano la professione giornalistica e coloro che, lontani geograficamente, sentono il legame con le origini anche grazie al giornale.
E guardando in alto vogliamo sempre scorgere i raggi di quella Luce superiore che può e deve orientare la nostra Vita, dalla quale ci lasciamo riscaldare e ritemprare per riprendere il cammino, continuando a raccontare e ad annunciare tra le righe, ad accompagnarci e talvolta a scuoterci, ma senza strattonamenti perchè quelli sono già insiti nella strada.
Di questa Luce e di questa Vita si fa garante il nostro Vescovo don Gino Martella, al quale va immensa gratitudine per la fiducia e il sostegno incondizionato al giornale e a tutto l’impegno per la comunicazione in diocesi.
E dopo aver fatto sosta il cammino riprende, se possibile anche più spedito.