Omelia per il 3° anniversario della morte di Rachelina Villani

San Giovanni Rotondo, 5 agosto 2017
05-08-2017

Eccellenza carissima e reverendissima Mons. Michele Castoro, grazie della sua presenza e della preghiera che vorrà sentire forte ed intensa, da parte nostra per lei, in questo momento assai delicato per la sua salute. L’affidiamo con fiducia all’intercessione di San Michele Arcangelo e di San Pio da Pietrelcina.
Carissimi padri e sacerdoti, carissima Lucia, cari fedeli, con gioia ci siamo dati appuntamento per ricordare la nostra carissima Rachelina Villani, nel terzo anniversario della sua dipartita da noi.
Celebriamo con la Chiesa la Solennità dalla Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, che in qualche modo ci fa pregustare la gioia finale della Risurrezione dei nostri corpi.
Insieme, facciamo delle brevissime riflessioni, prendendo spunto dal bellissimo testo evangelico di San Matteo.
Noi tutti, sull’esempio dei discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, dobbiamo sentirci condotti qui, dal Signore, come in un luogo appartato, raccolto e denso di spiritualità, per ritemprare le nostre forze spirituali ed interiori.
I tre discepoli che oggi vediamo accanto a Gesù, nella Gloria della sua Trasfigurazione, sono gli stessi che affiancheranno il Maestro nell’Orto degli ulivi. La Passione non si può dissociare dalla Gloria e viceversa! Oggi, anche a noi come allora, Gesù dice: “Alzatevi e non temete” (Mt 17, 8). Se a volte possiamo sentirci stanchi, demotivati, appesantiti dallo scoraggiamento, dalla solitudine, Egli ci esorta alla fiducia, alla speranza e alla gioia. Sappiamo che il verbo alzarsi qui ha il medesimo significato di risorgere!
La Trasfigurazione è preludio della Risurrezione! Non c’è caduta dalla quale il Signore non possa risollevarci, anzi risorgere!
“È bello per noi, stare qui!”, avvolti dalla nube che è segno della presenza di Dio. Tutto si rigenera con la sua grazia e la sua misericordia.
Ha il tono di grande incoraggiamento la voce che si ode attraversare le nubi del cielo: ascoltatelo! Sì, vogliamo non solo sentire, ma anche ascoltare, ovvero, mettere in pratica, eseguire, quanto il Signore ci dirà nell’intimo della preghiera e del raccoglimento.
In questi tempi segnati dai rumori, dal vorticoso susseguirsi dei giorni, dall’eco di terrificanti notizie di violenza, ad ogni livello, lasciamoci condurre, anche noi, dal Signore sul monte della preghiera, della contemplazione e del raccoglimento. Meditiamo ogni giorno, su un brano del vangelo, prendiamo la bella abitudine di fare quotidianamente, piccoli, ma progressivi passi nella virtù e nel buon esempio. Tutti noi siamo qui per ricordare e per pregare per una donna di Dio. Rachelina sembrava che avesse più familiarità con il Cielo che con la terra. Lei, per tutta la
vita, ha rincorso Colui che certamente ora vede e gode in Paradiso.
Nei giorni passati, ascoltando un brano dell’Esodo, abbiamo ascoltato che “Mosè, scendendo dal Monte Sinai, non sapeva che la pelle del suo viso era di- ventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore” (Es 39, 29).
Senza forzatura, possiamo dire anche di Rachelina che il suo viso emanava una luce soprannaturale, trasmetteva una semplicità, quasi di infantile innocenza, poiché era in costante dialogo con Dio! Il testo sacro sottolinea: “Gli israeliti ve- devano che la pelle del viso di Mosè era raggiante” (Es 34, 34).
Cari amici e fratelli, da questa Chiesa nella quale tante volte san Pio ha celebrato l’Eucaristia, ha trascorso lunghe ore al confessionale o ha recitato infiniti Rosari alla Vergine, dobbiamo uscire anche noi, con il viso raggiante; con i nostri abiti inzuppati di spiritualità e di amore di Dio, da contagiare coloro che incontreremo! Gli altri, quelli che incontriamo quotidianamente, coloro che sono nelle nostre famiglie, al lavoro, devono poter dire: “è bello per noi stare con voi, perché ci
trasmettete Dio, il suo amore, la sua tenerezza e la sua amorevolezza”!
Coraggio carissimi, se molti vanno nei centri di estetica per avere un volto più luminoso, noi sappiamo che dobbiamo semplicemente esporci dinanzi al Divino Sole, Gesù, affinché anche il nostro volto sia irradiazione del suo. Ad ognuno di noi, forse la nostra Rachelina ripete: “Guardate a Lui e sarete raggianti!
A Maria, a colei che ha accolto con gioia la Parola di Dio nel suo grembo, rivolgiamoci sempre con fiducia; con Lei lasciamoci avvolgere dalla nube della grazia soprannaturale e daremo al mondo frutti generosi della nostra unione con il Signore!
Così sia!

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo