In occasione della recente ordinazione di tre nuovi sacerdoti nella nostra diocesi, la Presidenza diocesana di Azione Cattolica ha indirizzato a tutti i sacerdoti una lettera aperta per esprimere delle richieste di stile, di atteggiamento e di sostanza. La lettera è pubblicata sul settimanale Luce e Vita di domenica 17 giugno.
Carissimi Sacerdoti,
siamo davvero grati al Signore per la prova abbondante e tangibile della Sua grazia, manifestata nell’ordinazione sacerdotale dei tre nuovi presbiteri. Cogliamo questa occasione per aprirvi il nostro cuore, raccontarvi le speranze e le attese di fedeli laici, impegnati insieme a voi per la crescita della nostra amata madre Chiesa.
Vorremmo perciò esprimere delle richieste di stile, di atteggiamento e di sostanza che, siamo sicuri, incontreranno la vostra condivisione.
Innanzitutto vi chiediamo di essere sacerdoti autenticamente felici di portare il Vangelo, di trasmettere la gioia e la bellezza di essere preti. Un sacerdote felice di essere prete è il più bel biglietto da visita che possiate possedere e mostrare.
Poi vi invitiamo ad essere coerenti nella vostra vita: per noi siete importanti punti di riferimento, dunque non predicate bene, dimenticando poi di dare una altrettanto bella testimonianza nel quotidiano dell’esistenza. Le vostre scelte, la sobrietà esteriore e l’equilibrio interiore siano segni, per ogni persona che incontrate, della forza e della realtà di una vita di fede autentica e credibile.
Quando vi è affidata una comunità parrocchiale, non pensate di orientarla a vostra immagine e somiglianza, secondo i vostri gusti personali, il vostro carisma e le vostre idee. Avvicinatevi invece alle comunità in punta di piedi, da pellegrini più che da feudatari, potenziando le realtà già esistenti, anche se non le condividete, promuovendone altre, ma evitando di azzerare tutto ciò che è stato costruito in precedenza. Lavorate per potenziare l’autonomia delle vostre comunità, salvaguardatene e rafforzatene l’identità.
Investite sulla formazione del laicato, un laicato che collabori con voi nella progettazione, prima ancora che nell’azione pastorale. Abbiamo bisogno di pastori che credano nella ministerialità laicale e ci invoglino a viverla pienamente nel nostro tempo. Non chiedeteci di vivere parcheggiati ogni momento alla comoda ombra del campanile parrocchiale, scimmiottando atteggiamenti e spiritualità propri dei preti e dei religiosi. Chiedeteci di essere santi nella nostra specifica realtà, di occuparci meglio di lavoro, famiglia, cittadinanza, politica.
Il vostro sia uno sguardo positivo e aperto, non tenebroso e giudicante sulle persone e sul tempo complesso e difficile che stiamo vivendo. Questo tempo, così ricco di povertà materiali e morali, richiede non tanto condanne e anatemi, quanto umana comprensione e accompagnamento paziente. Non cessate di camminarci a fianco come compagni di strada, indicandoci sempre l’Essenziale, la speranza di vita incarnata dal Risorto.
Sappiate che, nonostante la solitudine, le amarezze, le incomprensioni che pure sperimentate, il popolo di Dio, la vostra gente, vi è vicina, vi sostiene e prega per voi, guardando con immensa fiducia e rinnovata speranza al vostro cammino sacerdotale.
Auguri!
La Presidenza diocesana di AC