Cuore Immacolato di Maria: “State buoni se potete”

Emilia de Ceglia

Storia di un santo fiorentino giunto a Roma come pellegrino . . .

 

Anche quest’anno, dal 18 giugno al 14 luglio, presso l’Oratorio ‘San Filippo Neri’ della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Molfetta, si è vissuta l’esperienza del GREST (Gruppo Estivo), un appuntamento che si rinnova ormai da sei anni, sempre molto atteso da bambini e adolescenti che la chiusura delle scuole rende improvvisamente liberi da impegni di studio e più disponibili a lasciarsi coinvolgere in percorsi formativi e al tempo stesso aggreganti e divertenti.
Quest’anno gli operatori hanno accolto la sfida del parroco don Vincenzo e del diacono don Luigi di imperniare le attività del Grest 2012 intorno alla figura di San Filippo Neri, il santo fiorentino titolare dell’oratorio parrocchiale, che per primo si è occupato di educazione dei giovani, creando dal nulla l’istituto stesso dell’Oratorio.
É nato così, tra non poche difficoltà di progettazione e attuazione, il Grest ‘State buoni se potete’.
Giorno dopo giorno un cantastorie ha introdotto gradualmente i partecipanti nella Roma del lontano Cinquecento, scandendo in prosa rimata le tappe dell’esperienza romana del ‘Santo della gioia’,  simpaticamente mimate dagli adolescenti della Parrocchia. Dodici parole – chiave (povertà ‘ prossimità ‘ fraternità ‘ oratorio ‘ gioia ‘ obbedienza ‘ umiltà ‘ preghiera ‘ perdono ‘ educazione ‘pentimento ‘ santità) hanno costituito i nodi di riflessione intorno ai quali si sono articolati i giochi a tema, le attività e le preghiere conclusive di ogni giornata.
Le massime del buon Filippo, una per ogni parola – chiave, hanno fornito un’ulteriore occasione di riflessione sui valori fondanti il Vangelo, pienamente incarnati dal santo fiorentino nella sua lunga vita dedicata ai ragazzi di strada, ai malati e ai pellegrini bisognosi di fraterno soccorso.
Al termine di questa esperienza i bambini e gli adolescenti hanno conosciuto un eccezionale testimone della Fede, mentre agli operatori resta la sua grande lezione educativa: ascoltare con pazienza e affetto il fanciullo, nutrire la sua mente con letture e riflessioni sulla Parola di Dio, spingerlo alla carità verso il prossimo, ma anche utilizzare le  molteplici valenze educative del gioco e incoraggiare sempre tutti con un sorriso, senza arrendersi mai.                                                
Grazie di cuore ‘Pippo Buono!’.