Lunedì 6 agosto 2012, ore 7 circa, ci siamo! Finalmente ha inizio la tanto attesa avventura del camposcuola. Nel pullman (piccolo fuori ma grande dentro) si respira elettricità pura accompagnata dalle urla di quegli scalmanati dei giovanissimi, ansiosi di arrivare e aprire cuore e mente (e anche valigie) a questa esperienza. Anche noi giovani però non eravamo da meno! Destinazione? Torre Chianca, a qualche chilometro da Lecce.
Ma di cosa si è parlato? Quali sono state le tematiche? Grazie al contributo di don Mario siamo riusciti a dare un taglio ‘relazionistico’al campo, ovvero più centrato sui vari aspetti di una relazione, che sia di amicizia o di amore. Si è parlato anche dei diversi tipi di relazione, ovvero la ‘relazione con noi’ (quando pensiamo e riflettiamo sul nostro vissuto, sulle nostre esperienze, sulle decisioni da prendere); la ‘relazione con Dio’ (attraverso la preghiera, definita il ‘respiro dell’anima’); la ‘relazione con gli altri’ (relazione difficile, ma non impossibile. Citando Giovanni XXIII: «Lasciamo da parte ciò che ci divide – ovvero il carattere e il modo di pensare – e cerchiamo ciò che ci unisce – ovvero il dialogo») ed infine la ‘relazione con la natura’ (la natura ci porta alla riflessione, alla contemplazione, a vedere la presenza di Dio in ciò che Egli ha creato). Ed è stato sempre don Mario a decidere il titolo del campo: IO,TU,NOI, titolo che adesso è diventato il nostro motto!
Le tematiche affrontate nelle varie giornate sono state: la Valorizzazione dell’Altro, l’Unione, la Condivisione, il Perdono e l’Empatia, tutte sviluppate con attività pensate ad hoc divise tra Giovani e Giovanissimi e tutte accompagnate da canzoni che ormai sono entrate nei nostri cuori. Ma non solo. È stato un campo caratterizzato dalle forti emozioni (come liti, incomprensioni, lacrime di dolore e di gioia, riappacificazioni ed esplosioni di allegria) e dalla riscoperta di qualcosa di familiare e apparentemente senza valore ma in realtà preziosa e carica di significato: la PREGHIERA. In questo campo un ruolo fondamentale è stato rivestito dalla liturgia delle ore, inizialmente vissuta come obbligo, ma col passar del tempo apprezzata in pieno. Una mano l’ha data anche la testimonianza di un giovane ‘di passaggio’ nella nostra parrocchia (anche se speriamo che rimanga a lungo,) il quale ci ha raccontato la sua esperienza di conversione avvenuta a Medugorje e che ci ha fatto conoscere meglio la Madonna facendoci capire quanto forte è il potere della preghiera.
Per il resto i giorni sono trascorsi velocemente, come in un sogno, senza riuscire a distinguere il giorno dalla notte, se non fosse per gli scherzi: d’acqua di giorno, di schifezze miste la notte!
Insomma un campo di riscoperta, che ha lasciato di sicuro un segno in tutti coloro che vi hanno partecipato (anche in me).