Scomparso il card. Ersilio Tonini

E' morto alle 2 di stamattina, domenica 28 luglio, a 99 anni appena compiuti

“L’arcivescovo mons. Lorenzo Ghizzoni della Diocesi di Ravenna e Cervia, insieme all’Opera di Santa Teresa, comunicano con profondo dolore la scomparsa di Sua Eminenza, Cardinal Ersilio Tonini, che questa mattina alle ore 2 e’ ritornato al Padre, avvenuta nel suo alloggio presso l’Istituto Santa Teresa del Bambino Gesu’, dove risiedeva’. Comincia cosi il messaggio diffuso dall’Istituto ravennate dove il cardinale viveva da molti anni. Era il decano dei cardinali.

All’Opera di Santa Teresa di Ravenna si sta preparando la camera ardente per il cardinale Ersilio Tonini, che era assistito dalle suore e dalle infermiere del reparto. L’intenzione dei responsabili dell’Istituto è quella di aprire prima possibile la camera ardente, nella Chiesa di Santa Teresa, per poter accogliere le molte persone che chiedono di poter dare l’ultimo saluto al cardinale. I funerali dovrebbero essere celebrati martedì nel Duomo di Ravenna.

Aveva appena festeggiato i 99 anni il 20 luglio e in quell’occasione, dal suo letto e con un filo di voce, aveva parlato del ruolo del giornalismo italiano ed internazionale: “Il giornalismo non ha ancora capito quale sia il suo ruolo – aveva detto – perché il suo vero ruolo, il suo compito è quello di andare a vedere la realtà attuale con gli occhi degli uomini attuali. Il giornalismo italiano e mondiale o è profeta o è niente!”. Di fronte alla torta e al tradizionale rito degli auguri, il cardinale aveva aggiunto: “si fa presto a dare una benedizione, ma è la parola buona che invece è difficile da dare, perché la parola buona viene dal cuore e deve penetrare nella coscienza e per fare questo non basta la parola ‘augurì, ma bisogna aiutare le singole persone a penetrare nel loro cuore”. Giornalista, scrittore, cultore della filosofia, prediligeva Platone, che citava di continuo La sua dialettica, il suo amore per la ricerca della verità e la sua profonda umiltà – ricordano all’Opera di Santa Teresa – ne hanno fatto un personaggio unico, amato e stimato da tutti.

Con i giovani, in particolare, aveva un rapporto affettuoso, sapeva dialogare con loro e comprenderne i problemi. Arrivava al cuore di tutti e pur cogliendone le debolezza sapeva esaltare e trovare gli aspetti positivi di ciascuno. “Quel che il Signore vorrà da te, lo vorremo anche noi”, era la frase che gli ripeteva l’amatissima mamma sin da piccolo e che il cardinale era solito ricordare insieme a “Salvati l’anima, figliolo”. Suor Paola è stata l’instancabile assistente che lo ha seguito e appoggiato in tutte le sue ‘avventurè.

(da: Avvenire.it)