Venerdì 10 giugno 2016, con la festa finale, presso gli spazi del ristorante “Marechiaro” di Molfetta (sul viale verso la Basilica Madonna dei Martiri) si conclude l’undicesima edizione dell’Ecclesiadi, olimpiadi diocesane.
Interverrà il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, don Franco Sancilio, direttore dell’Ufficio diocesano per lo Sport, gli organizzatori e i gruppi partecipanti. Si procederà alla premiazione dei singoli e dei gruppi vincitori.
Nell’arco di questa kermesse, durata circa due mesi, si sono visti in competizione ragazzi e non, di ogni genere e provenienza, proprio per osservare quello spirito di accoglienza e di evangelizzazione che caratterizza il Giubileo della Misericordia indetto dal nostro amato papa Francesco. La manifestazione ha richiesto un grosso impegno nell’organizzazione logistica e soprattutto nella gestione dei giocatori e della tifoseria per far sì che quel fair play, elemento decisivo per stabilire il punteggio della classifica finale delle squadre, fosse applicato e praticato.
Come menzionato nel video di presentazione della manifestazione abbiamo cercato di far emergere dai partecipanti il meglio che è insito nella loro indole: tenacia, passione, destrezza, complicità, gioco di squadra, insomma li abbiamo accompagnati nel prendere coscienza delle qualità che il Signore ha donato loro, esortandoli a metterle in comune come avveniva nelle prime comunità cristiane.
A giochi finiti si può giungere alla conclusione che l’Ecclesiadi possono essere considerate davvero uno strumento di evangelizzazione, perché ha consentito ad alcuni ragazzi che, anni or sono si erano allontanati dalla Chiesa, di rivivere la felice esperienza di partecipare alla celebrazione eucaristica e anche di dar vita a momenti di preghiera fino a quel momento a loro sconosciuti.
Facendo un consuntivo di questo evento si può dire: tante le medaglie assegnate, tante vittorie mancate, tanti i rimpianti, ma quello che conta è aver partecipato vivendo l’agonismo con gioia, semplicità e fraternità, per cui non ci resta che concludere con una citazione di san Paolo, maestro nell’usare la metafora dello sport: «Non che io abbia già conquistato il premio o sia arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo. (…) Dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù (cf Fil 3,12-15).