Sulla via di casa, il pellegrinaggio nella quotidianità

di Andrea Teofrasto

1/8/2016

Come è stato per il viaggio di avvicinamento, anche quello di allontanamento da Cracovia porta in sé significati che aiutano a capire il senso del pellegrinaggio.

La gradualità del rientro vuole aiutarci a comprendere che il tempo sospeso del viaggio, il tempo dell’esperienza al raduno mondiale di Cracovia non è altro da quello spesso frenetico del quotidiano. Non si può negare che ci sono aspetti unici e irripetibili dell’esperienza: le migliaia di giovani, i colori e le culture diverse, il Papa e gli eventi, le relazioni che si saranno costruite…

Ma alimentare sentimenti di nostalgia in riferimento a ciò che si è vissuto, non aiuta a vivere il presente faticoso di tutti i giorni: anzi spesso lo rende ai nostri occhi inutile e ingombrante. Come se l’oggi non fosse il luogo dove si gioca il senso della nostra esistenza, ma ci fosse sempre un altrove da sognare e ricercare.

Il senso di una Gmg, di un pellegrinaggio, come di ogni altra esperienza forte, non dovrebbe essere misurato in base alla nostalgia che lascia dentro di noi, ma dalla capacità di offrire elementi di comprensione e di gratitudine per la vita di tutti i giorni.