Le storia d’amore scolpite nella roccia

di Pasqua Chiarella e Angelo Squeo

 
Anche quest’anno, superando le difficoltà di sempre e accantonando momentaneamente i nostri impegni, siamo riusciti a ritagliarci un piccolo spazio da dedicare a noi stessi. Dall’8 al 10 luglio, lontani da stress, adempimenti, lavoro e con i cellulari a servizio ridotto, abbiamo trascorso tre giorni di spiritualità vissuti all’insegna della fratellanza e dell’armonia, con immancabili momenti di goliardia e sano divertimento.Campo2016_Soggiorno Una breve pausa per riordinare le nostre priorità, sospesi tra cielo e mare, in una struttura alberghiera immersa nel verde delle colline di Vico Equense (NA), nel cuore della costiera sorrentina, dinanzi all’incantata bellezza del Golfo di Napoli.
 
Il tema proposto quest’anno dal nostro instancabile parroco, al quale va tutta la nostra gratitudine, è stato: “Storie di vita, storie d’amore”.
 
Nell’introdurre l’argomento, don Angelo Mazzone ha preso spunto dal libro d’amore per eccellenza della storia umana, la Bibbia, appunto! «Se vi domandassero cos’è la Bibbia, cosa rispondereste?»a subito incalzato Don Angelo. Domanda all’apparenza retorica e dall’esito scontato, che 

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in realtà aveva lo scopo di stimolare la riflessione. «La Bibbia è un libro d’amore. É il libro che parla dell’infinito amore di Dio per noi» ha spiegato semplicemente don Angelo, sollevandoci dal compito di trovare risposte complicate e tortuose.
Partendo da questa premessa e ricordando alcuni racconti biblici, ha proposto alle coppie di coniugi partecipanti alla catechesi, di ritirarsi in disparte per scrivere la propria storia d’amore, fornendo in proposito alcune linee guida per agevolare il compito e un caposaldo di partenza: «nelle nostre micro-storie c’è il seme e il segno di Dio, in esse Dio si rivela».
 
Una volta assolta la consegna, ciascuna coppia ha potuto raccontarsi liberamente, condividendo con gli altri ciò che aveva scritto. Un viaggio retrospettivo e nel contempo dentro se stessi, il cui risultato 

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ha sorpreso per primi gli stessi protagonisti. É venuto fuori un mondo nuovo. Emozioni, sentimenti, ricordi, ancora vivi o sopiti, altri in parte dimenticati o percepiti in maniera discordante dai coniugi. Dal primo incontro con l’anima gemella, ai tempi dell’innamoramento, fino al giorno in cui ci si è sentiti pronti a dichiarare che la propria vita era a disposizione dell’altro, per arrivare ad oggi, con le belle famiglie che ci ritroviamo. Già, perché, se siamo quello che siamo, lo dobbiamo a ciò che siamo stati. Tutto ciò che abbiamo fatto negli anni trascorsi, ci ha reso quello che siamo oggi, con la certezza che il prosieguo della nostra storia ci cambierà ancora.
Ritrovare e rievocare circostanze, luoghi, persone, date, sapori, profumi, rimpianti, obiettivi, parole e frasi delle nostre storie d’amore, come la poetica immagine della mitica “127” con la tappezzeria del tettuccio cascante, tenuta attaccata con le puntine da disegno, che per i protagonisti della storia, diventava un cielo stellato. Che tenerezza!
In conclusione di questo interessante percorso formativo, quali considerazioni si possono fare? Cosa ci resta di questa esperienza, al di là dei piacevoli momenti di serena convivialità?
Prima di tutto l’impagabile valore di aver condiviso con la persona amata un inedito e sorprendente momento di comune, profonda meditazione. Poi, l’aver approfondito e consolidato la nostra amicizia, attraverso il dono e la condivisione delle nostre storie d’amore. Ed infine, l’aver vissuto per tre giorni della nostra vita dando valore alle nostre priorità interiori e spirituali, senza rincorrere le urgenze, come facciamo solitamente.
Un buon investimento del nostro tempo, uno stare insieme che è il riflesso della presenza del Signore fra noi.