Festival della Comunicazione

La bellezza delle città e la Bellezza della Parola

sabato 23 maggio 2020

Sabato intenso, quello del 23 maggio 2020, vigilia della 54^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali.
Il Festival della Comunicazione giunge alla fase conclusiva con due appuntamenti culturali, prima della celebrazione eucaristica e del momento musicale del 24 maggio.

Su www.diocesimolfetta.it e canali Facebook e Youtube @diocesimolfetta in  diretta streaming

In primissima serata di sabato, 23 maggio, alle ore 18,00, avremo modo di vivere un virtual tour nelle quattro città della Diocesi, grazie alla collaborazione delle quattro Pro-Loco, che, in tempi normali, avrebbero promosso altrettanti itinerari fra le bellezze della città:

Dialoghi e video in compagnia di:
don Michele Amorosini, direttore Ufficio diocesano Arte Sacra e Beni Culturali
Isabella de Pinto, Pro Loco Molfetta
Rocco Lauciello, Pro Loco Ruvo – Presidente regionale Pro Loco UNPLI
Serena Paternò, Pro Loco Giovinazzo
Vito Bernardi, Pro Loco Terlizzi
Modera: Paola de Pinto, Presidente Cooperativa FeArT

 

Nella seconda serata, a partire dalle ore 21,00, in collaborazione con l’Azione Cattolica diocesana, vivremo una sorta di Notte Bianca della Bibbia; infatti sarà introdotto e letto integralmente il libro dell’Esodo, da cui è tratto il tema della Giornata delle Comunicazioni sociali: “Perchè tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2).

Introduzione al Libro dell’Esodo a cura di don Gianni Fiorentino, Assistente diocesano unitario di AC
Lettura continuata a cura del Consiglio diocesano di AC
Modera Susanna M.de Candia, Commissione Festival

Per chi è credente, ma anche per chi non lo è e conosce il valore dei testi biblici, la lettura dei 40 capitoli, anche se a distanza, non sarà qualcosa di “lungo” o “noioso”; la Parola di Dio è abbondante e noi vogliamo dissetarci a questa Narrazione che continua da millenni a generare vita, dando anche seguito alle raccomandazioni della Chiesa di attingere sempre più alla Fonte diretta della nostra fede, più che alle povere scorte delle nostre parole.

«Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensiero» (Es 2,24-25). Dalla memoria di Dio scaturisce la liberazione dall’oppressione, che avviene attraverso segni e prodigi. È a questo punto che il Signore consegna a Mosè il senso di tutti questi segni: «perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e del figlio di tuo figlio i segni che ho compiuti: così saprete che io sono il Signore!» (Es 10,2).

L.S.