Chiesa locale

Omelia del Vescovo Domenico nella festa dei Santi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele

Concattedrale di Terlizzi, 29 settembre 2022

Carissimi fratelli e sorelle, con gioia festeggiamo di nuovo insieme, il nostro Santo Patrono, dopo la forzata sosta della pandemia.
Auguri a voi, in modo particolare ai nostri cari sacerdoti, diaconi, religiosi/e, al Signor Sindaco, al Presidente e ai componenti del Comitato Feste Patronali e, a quanti portano il nome di Michele, Gabriele o Raffaele.

 

San Michele, come ha illustrato la parola di Dio, è il combattente esemplare contro il Maligno, contro ogni principio del disordine morale e, contro ogni divisione (Ap 12, 7ss).
Egli fa parte degli Arcangeli che la Parola di Dio ci descrive come adoratori e servitori di Dio, come creature celesti che lottano per la causa di Dio in questo mondo e sono messaggeri dell’Altissimo. Come eterni adoratori di Dio, vivono nella gioia del suo servizio. Sono Spiriti celesti, posti al nostro fianco, per difenderci e proteggerci.
Ci trasmettono la vita stessa di Dio; la sua pace; lo splendore della sua bellezza; il profumo e la purezza del suo essere divino.

 

Gli angeli, in tutte le loro gerarchie, non sono mai sazi di adorare e di servire Dio. In maniera analoga, tutti noi, sollecitati dagli stessi angeli, siamo chiamati a realizzarci nell’adorazione, nella lode e nel servizio del Signore; nell’essere messaggeri e, missionari del Padre.

 

La vera medicina delle nostre anime inquiete e disorientate, l’unica che sia capace di sanare le nostre ferite e di liberarci dal male, è lo stare alla presenza di Dio; amandolo e lasciandoci amare nella preghiera dalla sua tenerezza.
I nostri bimbi, tante volte, ci dicono che si sentono forti e al sicuro, per il semplice fatto di stare tra le braccia del loro papà o della loro mamma. Questo è quanto di più bello dobbiamo augurarci.

 

Per capire meglio perché in tante nostre comunità San Michele Arcangelo è stato scelto come patrono, dobbiamo pensare a chi è. Egli, come gli altri Angeli, adoratori di Dio, come appena detto, è anche colui che combatte contro il Maligno, rappresentato dal Dragone, simbolo della potenza del male che seduce e devasta la terra (Ap 12, 7 – 12). San Michele è a capo delle schiere celesti e, con esse, lotta contro lo Spirito del male, contro colui che cerca di disgregare la famiglia di Dio, il popolo di coloro che credono in Cristo, per conquistarli al suo dominio e strapparli alla figliolanza. “Diavolo”, vuol dire proprio: colui che divide. Michele, invece, “Chi è come Dio”, ci rassicura che nessuna potenza potrà mai pareggiare con Dio, l’Onnipotente. Se saremo vicini a Dio, non avremo da temere alcun che.

 

La vita e la storia sono il grande campo di battaglia, dove il demonio combatte contro Dio e contro l’opera di redenzione del suo Figlio, sempre impegnato nella storia a realizzare la nuova creazione. A volte però, va detto, che il vero campo di battaglia è proprio il nostro cuore, la nostra mente, sono i nostri sentimenti.
È l’Arcangelo Michele che viene a soccorrerci e a sostenerci nella lotta contro le seduzioni del Principe del male. Lo ripeto: la nostra vita è anche lotta ma, non siamo soli, a combattere. Dio è con noi, dalla nostra parte.

 

Gli Angeli di Dio ci accompagnano e ci aiutano a non arrenderci, a capitolare di fronte alle forze del male, a non perdere la nostra libertà di figli.
L’arcangelo Michele è il grande alleato celeste, è il difensore delle nostre comunità, della Chiesa intera. Grazie alla sua continua azione, che accompagna ciascuno di noi nei passi della vita, possiamo rimanere con il Signore Gesù: al sicuro, con le lampade accese e pronti ad ogni evenienza.

 

Michele, Raffaele, Gabriele sono i messaggeri della Grazia, gli annunciatori della bellezza di Dio, i testimoni di quella Patria da cui veniamo e verso cui andiamo.
Sono loro che ci fanno stare nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito; che ci accompagnano nel cammino verso la Patria celeste, che ci aiutano a considerarci più fraterni e solidali, a non chiuderci nella solitudine, in una libertà arbitraria, egoistica e individualistica.
Sono loro che ci suggeriscono di renderci disponibili alla gioia dell’adorazione del Padre, dell’aiuto fraterno, del servizio ai più poveri, all’impegno per la giustizia e la pace, oggi più che mai.

 

Nella grande battaglia della vita preghiamo il Signore di farci percepire la Sua vicinanza grazie alla presenza dei suoi celesti messaggeri.
Anche noi, come l’Arcangelo Michele, il difensore della vita con Dio, siamo chiamati ad essere adoratori e servitori, lottatori determinati nella battaglia contro il male che c’è nel mondo, in noi e, nelle nostre comunità.
Noi pure siamo chiamati ad essere messaggeri di Dio, suoi missionari, suoi apostoli che infondono serenità e pace.

 

Affidiamoci all’intercessione dell’Arcangelo Michele. Con il suo aiuto, vinceremo la lotta contro lo spirito del male e, giungeremo alla Patria celeste. Così sia!