Omelia nella Solennità del Natale

25-12-2019

Carissimi, auguri di Santo Natale a tutti voi e, tramite voi, a tutti i vostri cari. Tutto è colorato di luce, di gioia, di serenità e di pace. Non è difficile essere euforici, nella gioia, oggi. Dobbiamo prolungare il più possibile questo stato d’animo! Contempliamo il grande  mistero dell’incarnazione di Dio stesso! “Carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, perché nella infinita misericordia, con cui ci ha amati, ha avuto pietà di noi e, mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo (Ef 2, 5) perché fossimo in Lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani” (San Leone Magno, Sermone V sec.). Scambiarsi dunque gli auguri natalizi, deve tradursi in un impegno di vita nuova, fatta di relazioni autentiche, di sentimenti genuini, puri, trasparenti che infondono fiducia e pace.

Come sono belli i piedi del messaggero che annuncia la pace” (Is 52, 7). Sì, belli sono i nostri piedi, specie se si sporcano per andare a trovare qualcuno a cui nessuno pensa; belli e beati sono coloro che fanno una telefonata augurale a chi è dimenticato dai propri figli e dai propri genitori, ecc. Viviamo oggi il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, ma dobbiamo celebrarlo come fosse il primo e anche l’unico della storia della salvezza. Un autore del sec. XVII afferma: “Se pure Cristo dovesse nascere mille volte a Betlemme, ma non in te (almeno una volta): sei perduto per sempre”. Non dimentichiamo di mettere in relazione la mangiatoia di Betlemme, con la croce del calvario. A tal proposito, Santa Teresa di Calcutta diceva: “Quando guardiamo la croce comprendiamo la grandezza del suo Amore! Quando guardiamo la mangiatoia comprendiamo la tenerezza del suo amore”.

Noi tutti siamo chiamati a prestare a Dio la nostra umanità, che per quanto fragile, è chiamata ad essere segno sacramentale della presenza di Dio nel mondo! Non possiamo negare che ancora oggi, la luce, quella vera, spinge dietro la porta di molti cuori, ma viene respinta ed annientata! “Dio, nessuno l’ha mai visto: il Figlio unigenito che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1, 18). Oggi Gesù ha bisogno della nostra umanità, che per quanto ferita, deve farsi segno visibile dell’amore invisibile di Dio. Pensiamo che i pastori, sono stati i primi annunziatori e testimoni della presenza di Gesù, il Salvatore, in mezzo agli uomini. I pastori, erano ritenuti esseri impuri, che non potevano svolgere un’attività, all’interno, ama solo al di fuori del centro abitato!

Coraggio, miei cari, la nostra vita, il nostro cuore, i nostri sentimenti diventino quella mangiatoia alla quale tutti devono potersi accostare e trovare il nutrimento vero, non inquinato o contaminato, di cui hanno bisogno.

Riconosci, cristiano, la tua dignità…, ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo”. Auguri di santità di vita a tutti voi.  Così sia!