Venerdì santo

Molfetta, 30 marzo 2018
30-03-2018

Miei cari, la Liturgia crucis, per noi credenti è liturgia lucis, cioè: la croce è albero di luce, di vita, non di morte.
“Gesù ci ha indicato nella croce, la via che conduce dalla terra al Cielo, chi l’abbraccia con fede, amore e speranza, viene portato in alto, in seno alla Trinità”, afferma Teresa Benedetta della croce (La beata Edith Stein).
La croce senza il crocifisso non avrebbe senso! Dobbiamo contemplare Colui che tramite il sacrificio supremo, sulla croce, ci ha procurato la salvezza. Cristiano è colui che somiglia a Cristo, di lui è immagine credibile!
“La nostra croce, la nostra sofferenza alimenta – dice don Tonino Bello – il fiume della redenzione, raggiungendo i più remoti angoli della terra. Il nostro dolore è come un rigagnolo che va ad ingrossare il fiume del sangue di Cristo. … La mulattiera del Calvario, cioè la strada che porta da Gerusalemme al Calvario è lunga, però finiremo di percorrerla. Non durerà per sempre. Sperimenteremo l’agonia del patibolo, ma , non per molto”. (4 aprile 1993). “In croce, per una collocazione provvisoria”.
Non è forse vero che la sofferenza, accettata con fede, diventa maestra di vita, occasione di solidarietà e invito a guardare alle cose ultime e non penultime? Viviamo, come il Cireneo, accanto a chi non ce la fa a portare la sua croce, il suo dolore, la sua sofferenza.
Se portiamo con fede la croce di Cristo morto, nelle nostre processioni, con quanta maggiore devozione e carità, dobbiamo portare la croce di Cristo vivo, che abita sul nostro palazzo, nel vicinato o nei posti più lontani e disagiati del mondo!
Concludo con una riflessione che un anonimo mi ha inviato, ma che è stata
oggetto della mia meditazione:
Dove sei, Signore? Rivèlati anche a me. Ho gli occhi, ma non ti vedo, odo, ma non ti sento, ti cerco, ma non ti trovo. Dove sei, Signore? (Dice il Signore): Sono dove tu non vuoi andare, dove tu non vuoi vedere, dove tu non vuoi sentire, dove tu non vuoi perdonare. Non mi trovi perché cerchi solo te, la tua stima, le tue sicurezze, le tue soddisfazioni e ricompense. Mi troverai soltanto quando deciderai a non pensare solo a te, ma a me, che sono nel posto dove ti ho salvato: SULLA CROCE. Vieni, lì troverai me, la mia misericordia, la mia e la tua Risurrezione. Ti aspetto e sarai beato”.
Con Santa Teresina di Gesù Bambino diciamo: “Signore, non ti chiedo che mi tolga le croci, ma dammi la forza di sopportarle”. Così sia.

+ don Mimmo Cornacchia, Vescovo