Bentornato nella sua terra!

di Mons. Luigi Martella

La comunità diocesana si prepara ad accogliere Sua Eminenza il Card. Angelo Amato, elevato alla dignità della porpora da Sua santità Benedetto XVI, il 20 novembre dello scorso anno. Egli ritornerà nella sua città di origine, per la prima volta, da cardinale di Santa Romana Chiesa. è un evento che muove nell’animo di ciascuno sentimenti di grande gioia e di legittimo orgoglio. Siamo grati al Signore che nella sua Provvidenza ha chiamato, per una vocazione di speciale consacrazione, un figlio di questa terra generosa e feconda di umanità e di spiritualità. Affascinato dall’ideale di san Giovanni Bosco, grazie anche alla presenza dei salesiani nella città di Molfetta, il giovane Angelo Amato si è lasciato condurre dal Signore, permettendo alla grazia divina di lavorare nel suo cuore, aprendolo e accompagnandolo verso la meta del sacerdozio.

Il percorso ministeriale del Card. Amato è stato caratterizzato da un atteggiamento di “abbandono” alla volontà del Signore, il quale ha voluto disporre di lui per un servizio alto e qualificato nell’ambito della cultura e del pensiero teologico, della responsabilità magisteriale accanto e in sintonia con il Sommo Pontefice, in un momento storico delicato ma anche esaltante della vita della Chiesa.

Ricordiamo i suoi lunghi e fruttuosi anni di insegnamento presso la Pontificia Università Salesiana in Roma, ma anche i suoi studi e i suoi corsi tenuti in Grecia e negli Stati Uniti, il suo impegno nella formazione teologica e spirituale a favore di tanti giovani avviati al sacerdozio, la sua attività divulgativa con la pubblicazione di preziosi libri soprattutto nel campo della Cristologia, la sua attività di conferenziere, cercato e apprezzato, il suo notevole contributo nel dialogo ecumenico e nell’ambito della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.

Si tratta di un’esperienza straordinariamente ricca di impegni, di ricerca, di testimonianza nel segno del santo Vangelo e della fede cristiana. Il Signore ha potuto contare su di lui, sui suoi talenti, sulla sua disponibilità: tutto, infatti, è stato possibile grazie ad un cuore docile e ad una profonda fiducia in Colui che tutto dispone secondo un disegno d’amore.

Il Papa gli ha affidato un dicastero pontificio tra i più impegnativi e delicati, quello delle Cause dei Santi; lo ha fatto, dopo averne constatato, in precedenza, le doti umane, culturali, spirituali e morali, mentre svolgeva l’ufficio di segretario della Congregazione della dottrina della Fede, quando J. Ratzinger era il cardinale Prefetto della medesima.

Abbiamo gioito, dunque, alla notizia della sua elevazione a cardinale e abbiamo condiviso momenti emozionanti in San Pietro nel giorno della consegna dell’anello cardinalizio durante la messa di domenica 21 novembre 2010, nella basilica Vaticana.

Ora ci prepariamo ad accoglierlo con grande entusiasmo: la città di Molfetta, che si sente particolarmente onorata, esulta e saluta con affetto l’illustre concittadino; la comunità cristiana inneggia cantando l’Ecce Sacerdos Magnus, l’inno a Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, al quale piacque far elevare a così alta dignità un suo ministro e nostro fratello nella fede. La sua sosta tra noi sarà sicuramente in benedizione per tutti.