Il titolo di un vecchio libro scritto da un autorevole maestro di spiritualità cristiana, il sacerdote ultracentenario Arturo Paoli, ‘Camminando s’apre cammino’, può definire molto bene l’anno pastorale che è ormai alle spalle.
Un anno importante per svariati motivi. Innanzitutto perché questi mesi sono stati scanditi dalla celebrazione dell’Anno della Fede che si concluderà nella solennità di Cristo Re dell’Universo (25 novembre 2013).
In secondo luogo, perché la Chiesa locale ha fatto partire il nuovo Progetto Pastorale ‘Alla scuola del Vangelo: educarsi per educare’, attuando le prospettive e gli obiettivi della prima area dell’agire pastorale, l’e-ducere, ovvero l’educazione alla fede.
Infine, perché l’anno è stato contrassegnato da tre eventi ormai impressi nella nostra mente e nel nostro cuore, legati a tre persone a noi particolarmente care: la rinuncia al ministero di Papa da parte di Benedetto XVI che tanto ci ha aiutato a rafforzare con la sua parola il nostro cammino di fede; l’elezione di Papa Francesco che, con espressioni e gesti semplici, ci invita quotidianamente ad amare di più Gesù e ad imitarlo; il 20° anniversario della morte del nostro amato Vescovo, il Servo di Dio don Tonino Bello, che con il suo luminoso esempio continua a spronarci ad amare la gente e i poveri, così come ha fatto Gesù.
Un cammino, quello di quest’anno pastorale, ritmato da piccoli passi di comunione ecclesiale e arricchito, a livello diocesano e parrocchiale, da preziose perle di formazione e di catechesi sui temi legati all’Anno della Fede (penso ai vari incontri biblici svolti nelle varie comunità parrocchiali e ai percorsi di formazione sul Concilio Vaticano II, sul Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica e sulle frasi del Credo).
Proprio per questo, il nostro Vescovo don Gino, nella sua lettera pastorale ‘Una fede che cambia la vita’, ha evidenziato che «le nostre comunità cristiane, mi riferisco soprattutto alle parrocchie, dal punto di vista non solo delle modalità educative, ma principalmente dal punto di vista dei contenuti, hanno bisogno di maggiore qualità e di spessore evangelico». È importante continuare a percorrere questa strada faticosa, impegnativa, ma arricchente della formazione permanente dei nostri gruppi per raggiungere l’obiettivo di educare a partire dall’incontro con Cristo.
Ora, davanti a noi, i mesi estivi con la ricchezza della proposta educativa degli oratori per ragazzi e con i campi scuola e le giornate di spiritualità per giovani, adulti, famiglie. Nel frattempo i vari Uffici Pastorali Diocesani hanno ricominciato a lavorare per programmare le attività del prossimo anno, avendo come quadro di riferimento l’attuazione degli obiettivi della seconda area del progetto pastorale: ‘intus-ducere’, ovvero educare alla speranza, scegliendo la liturgia come scuola permanente di formazione attorno al Signore risorto e luogo educativo e rivelativo in cui la fede prende forma e viene trasmessa (cfr. Progetto Pastorale, pag 18).
Niente di particolare se non che’ camminando s’apre cammino. L’unica cosa che conta è che questo viaggio si faccia in compagnia di Gesù Cristo e degli uomini e donne che percorrono le strade delle nostre città della Diocesi.