Il virtuale che si trasforma e trasforma il reale

Luigi Sparapano

La GMG di Rio moltiplica a dismisura la sua portata perchè amplificata e comunicata dagli stessi suoi partecipanti.
A differenza del passato, quando erano solo i cronisti di professione a riportare parole, immagini, significati, degli eventi, magari selezionando e interpretando soggettivamente, come ancora fa la televisione nonostante gli sforzi per coinvolgere i telespettatori, negli ultimi anni la logica autoriale e le risorse del web 2.0, soprattutto tramite i social networks, consentono agli stessi partecipanti di essere protagonisti dell’esperienza e autori della loro stessa comunicazione.
Basta navigare su internet e sui social per condividere l’immenso oceano di emozioni, pensieri, foto, video e… lacrime in diretta, autoprodotti dai giovani.
I new media consentono anche a quanti non sono partiti di condividere agevolmente gli appuntamenti in una meravigliosa sintonia che, in gergo più propriamente cristiano, si chiama “comunione” o anche “cattolicità”.
Ecco che il sito della diocesi www.diocesimolfetta, che propone un widget del Sir, in home page, con aggiornamenti in tempo reale, dirette, fotogallery e tweet; i giovani di S. Michele Arcangelo di Ruvo si ritrovano per partecipare via streaming agli eventi di Rio; i tweet del Papa sono quelli più seguiti in questo periodo…
Mi sembra che si concretizzi e si sperimenti davvero quello che nell’ultima giornata delle comunicazioni sociali è stato nuovamente affermato: i mezzi di comunicazione sociale non sono soltanto strumenti, ma ambienti, territori digitali da abitare e, di conseguenza, spazi di evangelizzazione.
Quando sul web si comunica se stessi, le proprie emozioni, la propria fede, allora il virtuale non è più tale, diventa pian piano una nuova forma del reale.
Occorre non lasciarsi dominare, ma sapientemente dare senso a questa nuova esperienza di vita.