Non una giornata, ma uno stile

Editoriale n.38 del 19 novembre 2017

di don Cesare Pisani*

A conclusione dell’Anno della Misericordia, il Santo Padre Francesco ha donato alla Chiesa, come frutto maturo di quell’esperienza giubilare, la Giornata Mondiale dei Poveri. “Non amiamo a parole, nè con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,18), oltre ad essere le parole che caratterizzano questa prima giornata mondiale, sono un invito a tutti i credenti a farsi carico degli ultimi mettendo in atto, con le parole e soprattutto con i fatti, nella verità del cuore.
Il Papa, nel suo messaggio, indica alla Chiesa la presenza di testimoni che hanno offerto la loro vita al servizio dei poveri. Come non ricordare i nostri testimoni: il Servo di Dio don Tonino Bello, che nel suo ultimo messaggio a coloro che erano accanto a lui invitava ad amare i poveri soprattutto; oppure il Servo di Dio don Ambrogio Grittani il quale, incontrando un povero sulla via di Terlizzi che chiedeva un tozzo di pane ad un bambino e, passandogli accanto, notò il rossore e sentì sul suo volto lo stesso rossore, scoprì il volto di “Cristo nel povero”. Oppure ancora don Cosmo Azzollini, il sacerdote degli sciuscià (ragazzi di strada, ndr) che, in piena guerra mondiale, abbracciò quella povertà che i fanciulli del tempo subivano come conseguenza degli egoismi delle società totalitarie.
Questi sono per noi alcuni testimoni che hanno vissuto all’interno della nostra Chiesa diocesana quella vicinanza a Cristo, toccandolo nella sua carne. Testimoni gioiosi che hanno imparato a seguirlo leggendo il Vangelo negli occhi, nelle piaghe e nelle sofferenze degli ultimi.
Tutto questo ci porta a guardare l’impegno della Chiesa di oggi, degli oltre 40 centri di ascolto parrocchiali e cittadini, delle centinaia di operatori che in diocesi donano il proprio tempo, mettendosi a servizio del povero. Il loro volontariato lo esprimono innanzitutto nell’ascolto della persona, nell’individuare i bisogni e le emergenze che rattristano la loro umanità. “Nella verità” cercano di sollevare e rinfrancare coloro che, a causa dell’indifferenza della società, cadono nelle nuove e vecchie povertà. Dal servizio ai minori (sostegno scolastico, psicologico e dello sviluppo) al supporto economico per il pagamento delle utenze, all’accompagnamento per il disbrigo delle pratiche burocratiche e mediche, dall’assistenza legale alla distribuzione dei pasti. Nel 2016 la Diocesi ha destinato 484.000 euro per attività Caritas, fondi pervenuti dall’8xMille.
In questa domenica il Papa ha, dunque, auspicato per tutta la Chiesa «momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto», invitandoci a condividere la Giornata dei Poveri insieme, partecipando all’Eucarestia e avvicinandosi a quanti cercano protezione e aiuto. «Creare momenti propizi per incontrare il Dio che cerchiamo».
Nella nostra diocesi abbiamo pensato di vivere un’intera giornata insieme (come da programma), ndr) e sono circa 700 i partecipanti, tra volontari e ospiti provenienti dalle quattro città
Il Vescovo Domenico ha desiderato fortemente questa Giornata nella più vera e gioiosa accoglienza, e ha invitato i poveri ad un pranzo nel Seminario Vescovile, prendendo anche parte al momento festa finale. Per l’occasione, inoltre, sarà inaugurato il nuovo Centro di Ascolto cittadino, con annessa una piccola struttura per minori, in piazza Municipio. Una nuova occasione per essere presenti sul territorio.
Questa giornata «diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente – dice il Papa – affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permetterà di comprendere il Vangelo nella sua Verità più profonda». Un’attenzione che non deve essere relegata in un’unica giornata, ma deve incoraggiare a metterci al servizio, in ascolto e alla ricerca di chi ha veramente bisogno e spesso rimane nel silenzio.

*direttore Caritas diocesana

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