Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Domenico Cantatore”

di Carmelo Cipriani

C’è ora un motivo in più per visitare Ruvo di Puglia. Già nota per il Museo Archeologico Nazionale Jatta, per la suggestiva Cattedrale romanica, per il suo centro storico tra i meglio conservati della regione, la città si è arricchita di un nuovo museo, ampliando la propria offerta turistica e, con essa, la già variegata proposta culturale. Inaugurata lo scorso 28 febbraio alla presenza di autorità civili e religiose, plaudita dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, che non ha mancato l’occasione per far giungere i suoi saluti, la neonata Pinacoteca d’Arte Contemporanea è collocata al piano terra del cinquecentesco convento dei Domenicani, storico contenitore sito in Via Madonna delle Grazie, da tempo votato allo scopo.
Nata per ospitare il cospicuo patrimonio artistico cittadino, la Pinacoteca costituisce il lieto fine di una storia durata oltre mezzo secolo. L’atto ufficiale di nascita risale al 1965, anno in cui, al termine della giornata di festeggiamenti in suo onore, il noto pittore ruvese Domenico Cantatore, ha donato alla città natale il Crocifisso del 1953 “quale prima tela per l’istituenda pinacoteca”. Conservata fino a un mese fa nell’ufficio del Sindaco, l’opera costituisce oggi il pezzo di maggior pregio del museo, dipinto di notevole qualità e degno rappresentante della maniera dell’artista. A questa donazione nei decenni successivi ne sono seguite altre, come la concessione in comodato d’uso dell’opera grafica di Cantatore, avvenuta nel 1987 al termine della mostra di grafica allestita dall’Amministrazione Comunale nei locali della Biblioteca Comunale, e quella del pittore di origini ruvesi Michele Chieco che nel 1989, al termine della personale ordinata dall’Amministrazione Comunale nel cinquecentesco Palazzo Caputi, lascia alla città oltre cinquanta opere tra grafiche e dipinti.
Se la donazione del dipinto di Cantatore costituisce il primo auspicio per la nascita della Pinacoteca, la formazione della collezione di arte contemporanea del Comune tuttavia ha avuto inizio qualche tempo prima, precisamente nel 1956, anno della prima edizione del “Premio Città di Ruvo di Puglia”, concorso pittorico tra i più significativi in regione nel secondo Novecento, emulo di esperienze similari, prima su tutte l’indimenticato “Maggio” di Bari. A quell’edizione ne sono seguite altre tre, di ben più vasta portata sia in termini numerici che qualitativi, la prima nel 1959, la seconda nel 1962, la terza nel 1967 (quest’ultima egregiamente organizzata dalla neonata Associazione Turistica Pro Loco). Decine di opere di autori pugliesi e non, sono state acquisite al patrimonio cittadino e collocate negli uffici comunali in attesa di più idonea sistemazione. Dopo quattro decenni di oblio le opere sono state censite, studiate e restaurate e, alcune di esse oggi hanno finalmente conquistato una collocazione museale, figurando nel percorso dell’istituita Pinacoteca. 
All’inspiegata chiusura del Premio, giunto nell’ultima edizione alla dimensione nazionale, sono seguiti anni d’incertezza, connotati da un’imprecisata condotta di promozione delle arti figurative e da un sostanziale silenzio sulla questione “pinacoteca” nelle sedi politiche. Ciò tuttavia non ha impedito l’ampliamento della raccolta comunale, incrementata da altre donazioni e da episodiche acquisizioni. È questo il caso delle opere di Francesco Di Terlizzi, candido tra i più interessanti d’Italia, i cui dipinti sono oggi custoditi al MART di Rovereto, acquisite dall’Amministrazione Comunale nel 1966, al termine della personale allestita nella Sala Consiliare.
L’allestimento della Pinacoteca tiene conto delle singole vicende costitutive, riflettendo ciascuna di esse in un’apposita sala. Il percorso si apre con la sala riservata alle opere di Michele Chieco, divise per soggetto, dai ritratti familiari agli immancabili scorci di centri storici pugliesi. Si prosegue con la sezione destinata a Domenico Cantatore, di cui il Museo oltre ai due oli (il menzionato Crocifisso e il Gallo acquistato dal Comune al termine della personale allestita alla Galleria Michaud di Firenze nel 1970) ospita l’opera grafica divisa per tematiche: Nature morte, Gente del Sud, Donne nell’interno, Odalische, Paesaggi marchigiani. Conclude il percorso la sala dedicata al “Premio Città di Ruvo di Puglia” dove accanto ai lavori di Luigi Guerricchio, Filippo Alto, Silvana Brandonisio, Giuseppe Ruscitti, Silvio Dodaro, Giuseppe e Raffaele Van Westerhout, Biagio Tomalio, Michele Manzi, Geppino Faraone ed altri, trovano degna collocazione anche i dipinti di due illustri pittori ruvesi: Mauro Grumo e Francesco Di Terlizzi. 
Il passo fondamentale dell’apertura è stato compiuto. Altri sono da compiere nell’immediato futuro, primo su tutti quello che ha portato il FAI (Fondo Ambienti Italiano) ad ospitare in Pinacoteca le Giornate di Primavera (21-22 marzo 2015), manifestazione culturale di risonanza nazionale. Nuove sfide attendono il neonato museo che in una gestione illuminata, lungimirante e soprattutto condivisa giocherà ogni sua possibilità di successo, perché, com’è noto, il museo è sempre espressione del territorio che lo ospita, di cui riflette la storia, e della collettività che ne ha determinato la nascita, che in esso vede rappresentato ogni suo anelito di bellezza e ogni sua opportunità di crescita e finanche di riscatto.