«Propter nomen suum»

di Domenico Amato

L’immagine sponsale con cui la tradizione liturgica evidenzia, nel rito di ordinazione episcopale, il legame tra il Vescovo e la Chiesa locale indica la prospettiva entro cui leggere il decennio di episcopato di Mons. Luigi Martella.

Tale momento deve essere riconosciuto non semplicemente come un anniversario, ma come evento di grazia che si esprime nella relazione tra il Vescovo sposo e la Chiesa sposa, relazione che esprime nel ministero episcopale l’amore di Dio per la sua Chiesa.

Non si tratta quindi di fare il bilancio di un decennio di attività, quanto piuttosto elevare un inno di ringraziamento al Signore perché continua ad amarci in modo concreto e reale attraverso la presenza e il ministero episcopale di don Gino.

Il giubileo episcopale di Mons. Martella è un evento di grazia e come tale lo vive la comunità ecclesiale, attraverso la preghiera e il ringraziamento, la lode e la fiducia.

Il ministero del Vescovo si esprime nei tria munera: santificandi, docendi e gubernandi. Ed è proprio su questo versante che si dispiega il servizio episcopale di mons. Martella a favore della Chiesa che vive in Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi. Prima di tutto attraverso un atto di amore verso ogni persona e verso tutte le realtà presenti sul territorio.

Tra le sollecitudini del Vescovo al primo posto c’è quella di amministrare la grazia di Dio attraverso i sacramenti, sia personalmente sia nella sollecitudine presbiterale. Molti lo incontrano nell’amministrazione del sacramento della Cresima, momento privilegiato di relazione con le comunità parrocchiali, gli adolescenti e i loro familiari.

Ma è soprattutto il ministero della Parola che accompagna il servizio episcopale: qui voglio ricordare le tante omelie in cui don Gino spezza il pane della Parola, ma soprattutto quelle delle Messe Crismali in cui la comunità vive l’epifania della Chiesa locale.

Questa parola però va oltre gli stretti ambiti ecclesiali e si fa voce per le città. Tante sono le iniziative culturali e sociali che vedono la presenza del Vescovo, soprattutto nei confronti dei giovani con i quali egli ha instaurato un dialogo costante nel tempo, incontrandoli soprattutto nelle scuole. Con uguale sollecitudine egli promuove la pastorale familiare, accompagnandone i cammini formativi.

Infine, il ministero del Vescovo si esprime nell’azione di governo e in questo mons. Martella si è speso per edificare la communio nella Diocesi. Comunione con i presbiteri e comunione con i laici. Ne danno testimonianza i tanti convegni ecclesiali che in questo decennio hanno scandito la vita della chiesa locale.

La sollecitudine pastorale di questi dieci anni l’abbiamo voluta testimoniare con le pagine dello speciale che il nostro Settimanale dedica questa settimana a Mons. Martella. Sono solo alcuni degli ambiti in cui più visibile si è manifestato il diuturno servizio di don Gino alla sua sposa.

Questa non è la ricognizione delle attività svolte o delle cose fatte. Ha solo il sapore della condivisione: di compagni che percorrono la stessa strada e che stanno camminando insieme verso mete alte, quelle indicate dal Signore. Una sosta nella salita, per guardare indietro alla tanta strada percorsa, per prendere fiato e coraggio e ritrovare l’agilità del passo, con più forza e speranza per il giusto cammino, ‘propter nomen suum’.