Una verità che non sorprende

Girolamo Samarelli

Il fragore dello scoop giornalistico s’infrange dinanzi alla certezza scritta da 20 anni nella mente e nei cuori di chi conosceva gli uomini del Francesco Padre: erano marinai onesti!

Finalmente la Procura di Trani, il pubblico ministero Giuseppe Maralfa, conclude la lunga ed approfondita indagine investigativa sul Francesco Padre e con queste parole scrive nero su bianco, la verità: «In tal modo evidenziato e dimostrato che l’ipotesi dell’esplosivo trasportato a bordo non è suffragata da alcun serio elemento scientifico e dimostrativo, si profila, con alto grado di probabilità, la “pista”? omicidiaria come sopra tracciata, per nulla smentita, del resto, dagli esiti delle operazioni di videoripresa subacquea intrapresa con la c.t. della Marina Militare nell’ottobre del 2011; operazioni nel corso delle quali, infatti, è stato possibile sequestrare un reperto e cioè il frammento ligneo recante un foro circolare appartenente alla zona poppiera del “Francesco Padre”?, la produzione del quale foro, stando alle alternative conclusioni del RIS CC, può anche essere ascritta a un agente balistico, come del resto ad agenti balistici (schegge e proiettili) sono prima facieattribuibili anche i danni del tirante dell’albero di poppa, mai esaminato, visibili sui documenti fotografici in atti.»

Anche se con l’archiviazione non si condanna nessuno, si certifica, però, la verità: gli uomini del Francesco Padre sono stati assassinati. A dirlo sono ora i magistrati, gli stessi che avevano prima negato la verità: un dato che rende il nostro, un Paese democratico, capace di sbagliare ma di riconoscere, se pure in ritardo, i propri errori.

Si, avevano sbagliato ad additare quegli uomini come delinquenti, le loro famiglie come colluse con loschi guadagni; ora, finalmente, tutto torna alla luce: erano soltanto marinai.

Ma la democrazia è anche assunzione di responsabilità: il governo si faccia carico della responsabilità di risarcire quelle famiglie e di pretendere dagli Stati alleati di collaborare alla ricerca dei responsabili.