Uniti per la legalità

di Luigi Sparapano

Proprio nel giorno in cui l’Azione Cattolica diocesana apriva la XVI Assemblea diocesana – consegnando alle quattro città il manifesto (riportato accanto), esito dell’enorme lavoro fatto con ragazzi, giovani e adulti per coscientizzare sul valore delle città, delle loro bellezze come degli sfiguramenti – giungeva notizia dell’incendio che ha gravemente distrutto la casa di campagna del Sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco.
Completamente carbonizzati gli interni e seri danni alla struttura, nessun furto. 
Totale solidarietà ha espresso da subito l’intera Diocesi che, per voce del Vescovo Domenico, ha definito l’accaduto «Gesto disumano che offende la nostra terra! Siamo solidali col Sindaco Chieco e con chi è dalla parte dell’onestà e della civiltà. Il bene trionfa sempre!».
«Certamente ho iniziato un’attività amministrativa riaprendo procedure ferme da tempo (la discussione sul PUG con la chiara intenzione di ridurre il consumo di suolo, gli espropri, il recupero di crediti…) – dice il Sindaco sentito al telefono il giorno dopo l’accaduto –, ma nessuna di queste giustifica un gesto di tale eclatanza. Sembra un gesto sproporzionato, perlomeno nella mia percezione». E tuttavia ha affermato che la sua linea politica non cambierà di un millimetro, continuando a «servire la mia città con dedizione e con tutte le mie capacità, lavorando per la legalità, per il rispetto delle regole e impegnandomi per eliminare tutte le situazioni di ingiusto privilegio in atto». 
La ferma dichiarazione del Sindaco non ha però messo in secondo piano la ferita affettiva che la sua famiglia ha subìto.
Ruvo non è segnata da episodi analoghi, se non rarissimi e in anni non recenti; proprio alcuni giorni fa, però, si è verificata la pesante aggressione fisica subita da un funzionario comunale, l’Ing. Gramegna (al quale esprimiamo la nostra vicinanza) per aver dato seguito ad un provvedimento di esproprio tentato da lunghi anni. Due eventi che costituiscono forti preoccupazioni, una crisi dalla quale la città è chiamata «a venirne fuori migliorata – continua Chieco – anche solo dal punto di vista della conflittualità verbale, talvolta irragionevolmente aggressiva, abbassando i toni, rispettando la Casa comune».
In nove mesi di attività il Sindaco segnala come punto di criticità «l’inadeguata dotazione finanziaria di un Comune, che è il front office dello Stato sul territorio, rispetto ai bisogni delle persone (lavoro, casa, sussidi…)». «Occorre reinvestire sugli Enti locali, lasciati soli di fronte alle problematiche della gente comune». Ma c’è un punto di forza nella città di Ruvo che dà speranza: “A parte l’orgoglio di un bilancio 2017 appena approvato nei termini previsti, mai accaduto in passato – prosegue il Sindaco – che consentirà l’impiego tempestivo delle pur poche risorse, ritengo di sottolineare la rete di coinvolgimento che si sta attivando nella città sul fronte sociale e culturale e questo lascia ben presagire”.
Auspichiamo che proprio questo percorso di coinvolgimento porti tutti, maggioranza e opposizione, ad essere compatti quando si tratta di «portare alto il nome della città», nella legalità e nella faticosa costruzione del bene comune.