Vogliamo vedere Gesù

di Gianluca De Candia

Mi fai vedere Gesù?» ‘ non va più via questa spudorata domanda, da quando il piccolo Nicolò me l’ha rivolta durante l’ultimo camposcuola. Lì per lì ho cercato di rispondergli come potevo, come ci insegna la teologia. Eppure a Nicolò questo non bastava. Il suo era un desiderio grande, quello di vedere davvero la persona di Gesù, non la sua presenza nella Chiesa, nei Sacramenti, nella Parola e nell’amore dei suoi cari.

«Mi fai vedere Gesù?». Sì, dobbiamo ammetterlo, è bello che i piccoli desiderino vedere Gesù, che abbiano con lui un rapporto così immediato e spontaneo. Eppure non possiamo dimenticare che il loro sguardo ha ancora bisogno di essere educato, di essere allenato a cogliere la Presenza del Risorto con gli occhi del cuore e in quelle forme in cui Egli ha scelto di venirci incontro. Compito della catechesi dell’Iniziazione cristiana, allora, è quello di educare gradualmente lo sguardo dei fanciulli e dei ragazzi a cogliere la luce che irradia dalla persona di Cristo, a rendersi sensibili ad una relazione di amicizia con il Signore, Vivente nella sua Chiesa. L’ora di catechismo è questa piccolo laboratorio dello sguardo, nel quale i fanciulli e i ragazzi pian piano vengono resi capaci di vedere Gesù. Dove Lui è riconosciuto presente, non può che esserci bellezza. La bellezza sia allora l’invito per questo nuovo anno catechistico! Bella sia la nostra persona, la flessione della nostra voce, lo spazio nel quale ci muoviamo per educare alla fede, i sussidi che proponiamo ai ragazzi. Belle siano le nostre celebrazioni, catturino così il cuore di chi si mostra distante da Dio.

La bellezza cristiana però non trascina l’uomo d’un tratto, non scatena consensi entusiasti, ma si insinua lentamente, quasi inavvertitamente, adagio filtra al centro del nostro cuore e lì giace. Pian piano si impossessa di noi, ci trasforma nell’intimo, riempiendoci gli occhi di lacrime e la vita di attesa per l’incontro con Lui. 

Il compito di ciascun catechista è quello di invocare e credere in questa Bellezza, di lasciarsi prendere dai suoi lacci e mostrala agli altri, volentieri. Allo Spirito poi toccherà corteggiare i cuori degli uomini, anche dei più piccoli nella fede.

La cultura nella quale ci muoviamo, e che forse noi siamo, è restia ma non immune al fascino dei misteri cristiani. Gli avversi potranno recidere tutti i fiori che noi avremo seminato nel cuore dei fanciulli, ma essi ‘ pur con tutta la loro ostinazione ‘ non fermeranno mai la Primavera.