«Annunciare la gioia del Vangelo ai Giovani» Una verifica in dieci passi…

a cura della redazione di Luce e Vita

Già immerse nel vortice degli oratori estivi e nella preparazione dei campi, le comunità parrocchiali (e anche le associazioni e altre aggregazioni ecclesiali) non possono sottrarsi all’esigenza di fermarsi e guardare all’anno trascorso. Cogliere i punti deboli, ma soprattutto rafforzare e rilanciare le positività che, grazie a Dio, sono tante. Ciascuna realtà può fare come crede, ma la redazione ha pensato di offrire una serie di punti su cui interrogarsi, a partire dalla lettera pastorale del Vescovo che costituisce il riferimento programmatico dell’anno che si conclude. Pensiamo che il luogo più opportuno per compiere questo discernimento sia il Consiglio pastorale parrocchiale, magari allargato a tutti gli Operatori pastorali e, perchè no?, ai fedeli che volessero condividere la riflessione. Non è tempo perso, ma esigenza di responsabilità e maturità!

1. Lettera pastorale di Mons. Cornacchia per l’anno 2017-2018. “Annunciare la gioia del Vangelo ai giovani”
In che modo è stata presentata la lettera pastorale alla parrocchia? In che misura essa è stata riferimento per la programmazione pastorale 2017/18?

2. «L’opzione preferenziale della famiglia e dei giovani, senza la quale non avrebbe senso alcun annuncio evangelico, continuerà, pertanto, ad essere la scelta pastorale inderogabile della nostra Chiesa locale» (p.6)
Tale scelta è stata anche quella della nostra parrocchia? Quali obiettivi sono stati fissati a settembre in tal senso?

3. «I giovani: destinatari o protagonisti dell’evangelizzazione?» (p.7)
Quali scelte sono state compiute per dar seguito a tale consapevolezza? Quale consistenza quantitativa e qualitativa ha la presenza dei giovani (16-30 anni circa) in parrocchia? Individuiamo un’esperienza di vero protagonismo dei giovani e una di semplici destinatari.

4. «La scelta di campo che come Chiesa siamo chiamati a fare è quella di entrare nelle case delle nostre famiglie per aiutarle a confermare la vocazione alla quale sono chiamate: aiutare i figli a diventare adulti». (p.10)
L’impegno della nostra parrocchia/aggregazione per la famiglia va in questa direzione? Quali iniziative abbiamo messo in campo? Quale risposta da parte delle famiglie? Individuiamo un’esperienza di vero protagonismo della famiglia e una in cui è semplice destinataria della pastorale.

5. «Il “mondo” dei giovani e i giovani “nel” mondo» (p.16-17)
Ci sono state occasioni di riflessione comunitaria sulle dinamiche e la fenomenologia della realtà giovanile in parrocchia e sul territorio? Occasioni di lettura e riflessione sociologica e religiosa?

6. «Ormai non si può fare a meno di controllare continuamente il display…» (p. 21)
Quale attenzione la nostra comunità dà al mondo virtuale? L’ambito pastorale delle Comunicazioni sociali è fatto proprio dalla comunità oppure ci si limita a “pubblicare” sui social? Quale aiuto ulteriore è richiesto alla Diocesi?

7. «Il discernimento spirituale» e «Il discernimento vocazionale» (p.30-31)
In che misura la comunità riesce ad accompagnare i giovani nel cammino di interiorità? Chi si fa realmente carico dell’accompagnamento spirituale e vocazionale? E i giovani lo richiedono?

8. «Desidero qui elencare i “luoghi”, ovvero gli ambiti di vita che possono diventare spazi educativi, per sostenere i giovani nel loro processo di crescita umana e cristiana» (p.36-37)
Quale interazione è stata attuata in riferimento ai “luoghi”: famiglia, scuola, lavoro, parrocchia, piazza?

9. «Per accompagnare i giovani a fare le scelte che contraddistinguono la stagione della vita adulta, non dobbiamo inventarci “modi” inediti ma riproporre con modalità nuove, adeguate ai tempi che viviamo, le esperienze che possono entrare nello zaino che i giovani sono chiamati a portare con sè nel viaggio della vita» (p.37)
I cammini formativi dei diversi gruppi della nostra comunità sono impostati accuratamente o risentono di improvvisazione? Quanto valore e spazio si riserva alle iniziative extraparrocchiali (cittadine, diocesane e oltre)? Quali esperienze di servizio sono state proposte, magari anche nelle opere-segno della Caritas diocesana?

10. «I giovani nel magistero di don Tonino» (p.44)
L’anniversario del dies natalis di don Tonino, coronato dalla Visita del Santo Padre, quale segno lascia nel nostro cuore e nella nostra comunità? Quale cambiamento ha provocato nelle nostre vite personali e famigliari? Quale scelta è stata fatta o si potrebbe fare, in parrocchia, per tradurre in concreto almeno un frammento della testimonianza di don Tonino?